DISTINTOSI NELLA LOTTA AI CASALESI OGGI E' presidente dell'Anticorruzione
Nei tre anni trascorsi dalla sua ''marcia su Firenze''
partita dalla Leopolda, Matteo Renzi ha fatto capire un po’ di cose su di sé:
1) di essere un grande comunicatore; 2) di essere uno che punta sempre in alto,
costi quel che costi; 3) che non ama gli interlocutori non scelti da lui e che pertanto
ama scegliere lui chi deve ricoprire gli incarichi istituzionali di rilievo.
I VARI ESEMPI - Esempio del primo punto sono i vari discorsi che tiene in
ogni dove, che disegnano un'Italia diversa da quella reale. Vuole diffondere
ottimismo forse, ma sappiamo bene dove ci ha portato uno dei suoi predecessori
che pure sembrava ispirarsi a una vecchia canzone cantata da Ombretta Colli:
''Facciamo finta che tutto va ben'.
Esempio del secondo punto è il modo con cui è andato al
Governo e intende restarci fino al 2018.
Esempio del terzo è
il caso Marino, fin da subito disconosciuto come Sindaco di Roma e mai
minimamente appoggiato. O come abbia scelto come Presidente della Repubblica un
uomo mite, grigio, proveniente dalla sua stessa storia politica: Sergio
Mattarella. O, ancora, come sia entrato qualche volta in polemica con il Presidente della Camera
Boldrini, specie a inizio mandato.
CANTONE, SUPEREROE SENZA POTERI - Rientra nel terzo punto anche la designazione del Pm
distintosi nella difficile lotta ai Casalesi, Raffaele Cantone, a Presidente
dell'Autorità nazionale Anticorruzione. Uno di quegli organi dal nome
altisonante ma che nei fatti serve a poco o a niente. Proprio come piace a
Renzi. Una sua tipica operazione di marketing comunicativo (simile
al Commissario per Bagnoli, primo caso di quartiere espropriato a un Comune).
Infatti, da quando è stata creata, i casi di corruzione non sono scemati di una
virgola; anzi, paradossalmente, sembrano perfino essere proliferati. Basta
vedere quanto è successo in Italia in questo anno e passa dalla sua
istituzione. Non è passato un giorno senza notizie di arresti o avvisi di
garanzia.
UNA PERSONA MODESTA - E dispiace che questo organo inutile sia stato assegnato a
Raffaele Cantone. Personaggio mite che ha sempre agito efficacemente
nell'ombra. Ora è più esposto, costretto a partecipare qua e là a conferenze, a
rilasciare dichiarazioni che possono anche generare polemiche. E' arrivato a
dire che ''Milano è la Capitale morale del Nord', dimenticando forse che Mani
pulite sia partita da lì e casi di corruzione abbiano riguardato anche Expo. E'
entrato in polemica pure con l'Anm, nella persona del Presidente Rodolfo
Sabelli, minacciando perfino di uscire dall'Associazione.
Si dimetta Raffaele Cantone, ma dalla Presidenza di questa inutile
Agenzia che Renzi gli ha affidato. Facendogli fare la figura del Supereroe
senza poteri. Del parafulmine di facciata.
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