PROTESTANO CONTRO IL TAGLIO DEL SERVIZIO DA LORO ESPLETATO
IN NOME DELL’ALTA VELOCITA’, CHE HA LASCIATO SENZA LAVORO 800 PERSONE IN TUTT’ITALIA
Si chiamano Carmine, Oliviero e Giuseppe e sono accampati
giorno e notte dall’8 dicembre sulla torre-faro posta di fianco al binario 24
della stazione Centrale di Milano. Sono solo tre degli 800 addetti al Wagon
lits della Servirail lasciati senza lavoro in seguito alla riorganizzazione
messa in atto dalle Ferrovie dello Stato, che ha deciso di puntare buona parte
del proprio servizio sull’alta velocità e le tratte medio-brevi, mandando in
pensione i treni che macinavano Km e Km da Nord a Sud. Il tutto, per di più,
con gravi disagi per gli emigrati del Mezzogiorno, costretti a prendere due-tre
treni (o lenti autobus) per raggiungere le proprie destinazioni (ne parlai qui:
http://lucascialo.blogspot.com/2011/12/le-fs-sopprimono-molti-treni-lunga.html).
PREOCCUPAZIONI PER LA LORO SALUTE
– Sono rimasti lassù anche durante questo rigidissimo inverno, dove in quel di
Milano nella notte si è arrivati anche a -15 gradi. Come ha ammesso uno dei
tre, Carmine: «In queste notti - racconta - il freddo si è fatto sentire, la
situazione è sempre più difficile. Ma non intendiamo mollare». Ad invitarli a
scendere anche il loro Sindacato, la Filt-Cgil, preoccupato per la loro salute.
Tra i gesti solidali, da segnalare quello del cantautore Vinicio Capossela,
salito alcuni giorni fa sulla torre per omaggiarli con un concerto; malgrado le
temperature proibitive.
NUOVE FORME DI PROTESTA - Che
i tre scendano o no, la Cgil sta pensando ad una nuova forma di protesta: un
presidio itinerante che parta da Milano e tocchi - da Torino fino a Bari -
tutte le città coinvolte dalla soppressione dei treni notturni. «Un modo —
dicono i sindacalisti — per unire la protesta e portarla alla ribalta
nazionale». Un’idea che ha già incassato il sì dei rappresentanti meridionali
della Filt-Cgil e che potrebbe incassare il sì anche di Cisl e Uil.
(Fonte: Il
Giorno)
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