venerdì 4 gennaio 2013

NUOVO AUMENTO DEL CANONE RAI, UNA TASSA INGIUSTA E INGIUSTIFICATA


E’ LEGATA AL POSSESSO DELLA TV A PRESCINDERE DAL SUO UTILIZZO

Nuovo aumento in vista per il Canone Rai, che passa così dai 112 euro dello scorso anno ai 113,50 euro di quest’anno; come previsto dall’articolo 47 del Testo unico sulla televisione, per il quale la tariffa si adegua al tasso di inflazione reale. Come dice la stessa ridicola pubblicità che ci ricorda il fardello in arrivo, il Canone Rai non è legato all’utilizzo della Tv, men che meno alla visione delle reti Rai. Bensì al semplice possesso dell’apparecchio televisivo. Una ratio assurda, valida fino a qualche anno fa, ma già in misura minore, visto che a partire dagli anni ’80 è iniziata la concorrenza sempre più agguerrita delle reti private. Poi è arrivato il digitale, che ha comportato una proliferazione selvaggia dell’offerta televisiva.
Inoltre, sulle reti Rai gli spazi pubblicitari sono ormai molto vicini a quelli della principale concorrente Mediaset; per cui gli introiti dell’azienda pubblica provengono in buona parte dal privato. Peraltro si calcola che questa imposta sia la più evasa dagli italiani, con il 41% che non la paga. Per non parlare poi del livello qualitativo dei programmi drasticamente abbassatosi. Pochissimi sono quelli culturali, in onda in genere in seconda serata o di mattina; non a caso, nelle fasce d’ascolto più basse.

L’AUMENTO COSTANTE -  Dal prossimo anno l’importo complessivo sarà come detto di 113,50 euro, ovvero 1,50 euro in più rispetto il 2012; la stessa situazione si verifica sin dal 2009: il canone aumenta ogni anno, sempre di 1,50 euro. Pertanto è passato dai 106 euro di fine dicembre 2008 ai 113,50 del 2013. Un aumento di ben 7,50 euro in 5 anni.
La prima scadenza per il pagamento del canone Rai è stata fissata per il 31 gennaio 2013.
Il contribuente potrà rateizzare il pagamento del canone in due versamenti semestrali di 57,92 euro: la prima il 31 gennaio 2013, la seconda il 31 luglio 2013, oppure in quattro pagamenti trimestrali da 30,16 euro entro il 31 gennaio, il 30 aprile, il 31 luglio e il 31 ottobre.
Gli importi sono comprensivi della tassa di concessione governativa e dell’ Iva al 4%, e non includono la tassa di versamento postale o le commissioni dovute per le altre modalità di pagamento. Il rinnovo degli abbonamenti tv ordinari può avvenire tramite il bollettino postale di c/c 3103 o utilizzando le modalità di pagamento alternative. Tutti gli importi e metodi di pagamenti sono pubblicati sul sito internet della Rai.

CHI E’ ESONERATO - Alcune categorie sono comunque esonerate dal pagamento del canone televisivo. Questo è il caso delle persone che hanno compiuto i 75 anni d’età. Per avere diritto all’esenzione occorre:
  • aver compiuto 75 anni di età entro il termine di pagamento del canone;
  • non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio;
  • possedere un reddito insieme a quello del proprio coniuge convivente, che non superi complessivamente i 516,46 euro per tredici mensilità (6.713,98 euro annui).
  • Militari delle Forze Armate Italiane O di cittadinanza straniera appartenenti alle Forze Nato
  • Agenti diplomatici e consolari
  • Rivenditori e riparatori TV
Se il versamento del canone è già stato effettuato, è possibile recuperare gli importi presentando un’istanza di rimborso. Ecco il Modello per la Richiesta del Rimborso del Canone Rai.

COME DISDIRE IL CANONE RAI - Se non si ha intenzione di utilizzare la televisione, senza rinunciarne in maniera definitiva, è possibile chiedere la disdetta legale del canone Rai all’Agenzia delle Entrate. Attraverso questo suggellamento, il richiedente assicura di non voler più usufruire del servizio e manifesta la sua disponibilità a ricevere l’autorità competente a casa che procederà a rendere inservibile l’apparecchio televisivo.
Per chiedere la disdetta, l’ex-abbonato dovrà inviare una raccomandata di suggellamento all’Agenzia delle Entrate S.A.T. – Sportello Abbonamenti TV – Ufficio Torino 1 – c.p. 22 – CAP 10121 Torino, precisando la marca del televisore, la sua ubicazione e la propri disponibilità oraria per la procedura.
Un’ulteriore possibilità per disdire il canone Rai, riguarda la cessione definitiva della TV. Se si intende cedere l’apparecchio, la raccomandata da inviare (sempre allo stesso ufficio sopramenzionato) dovrà precisare il nome del nuovo possessore dell’apparecchio. L’Agenzia poi procederà ad inviare un modulo, che dovrà essere restituito allo Sportello SAT con le firme del cedente e del cessionario.
Infine, può chiedersi la disdetta del canone Rai per distruzione dell’apparecchio televisivo, ad esempio in casi di furto o incendio, sempre tramite raccomandata allo Sportello.

Una soluzione potrebbe essere quella di trasformarla in una Paytv a tutti gli effetti, attraverso una scheda o l’applicazione di un piccolo ricettore da applicare all’antenna. Chiederne l’abolizione sarebbe utopico, anche perché occorre mantenere i migliaia di dipendenti che ci lavorano, in gran parte raccomandati. Eccone una lista esauriente: http://lucascialo.blogspot.it/2011/01/i-raccomandati-in-rai-unazienda-fondata.html

(Fonte: Sostariffe)

1 commento:

  1. condivido quello che hai scritto; spendo di piu per il canone rai che per la tassa di possesso della mia automobile. MI chiedo come fa quel 41% ad evaderla

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