Secondo l’agenzia
iraniana Tasnim, che cita una fonte dell’intelligence di Teheran, il leader di
al Qaeda sarebbe morto per cause naturali e, in particolare, per insufficienza
renale
La pur giovane storia americana non finisce mai di scatenare
la fantasia degli amanti delle teorie complottiste. L’evento che probabilmente
più di tutti ha innescato questo fenomeno è stato l’attentato alle Torri
gemelle, sia per quanto concerne le cause, sia per le conseguenze. Su Bin Laden
è stato detto tutto e il contrario di tutto, anche sulla sua presunta morte. Ad
alimentare i sospetti è già stata la
morte “a catena” di tutti quelli che parteciparono alla missione della sua
cattura-omicidio. Ma ora un nuovo
sospetto giunge dall’Iran. Secondo l’agenzia Tasnim, che cita una fonte
dell’intelligence di Teheran, il leader di al Qaeda sarebbe morto per cause
naturali e, in particolare, per insufficienza renale. Trattandosi dell’Iran, notoriamente
anti-americana, la notizia va presa con le molle. Ma le condizioni di salute
dell’ex leader di Al Qaeda non fanno escludere a priori questa tesi.
LA MORTE - All’epoca “Obama
dichiarò che la forze americane avevano fatto un grande lavoro – ha detto la
fonte anonima, un dirigente dei servizi segreti iraniani – che era in realtà
quello dell’intelligence Usa, che era riuscita a raggiungere il corpo già morto
di bin Laden”. Descrivendo la versione ufficiale della vicenda come pura
“propaganda” americana, la fonte ha aggiunto che “tutti i servizi di
intelligence e anche gli stessi pachistani hanno riconosciuto che bin Laden è
morto di insufficienza renale prima dell’operazione americana”.
PERCHE’ POTREBBE ESSERE VERO
- Su un paio di cose non ci sono dubbi: bin Laden era malato da anni di reni,
ancor da prima dell’11 Settembre 2001. Secondo quanto scrisse il quotidiano
francese Le Figaro nel 2000, si era fatto portare una macchina per fare la
dialisi nel suo palazzo di Kandahar e nel luglio 2001 le sue condizioni erano
peggiorate al punto da richiedere un ricovero a Dubai (lì qualche suo ex amico
americano lo avrebbe incontrato). Poi si parlò di un nuovo ricovero, proprio
alla vigilia delle Torri gemelle. Costretto alla fuga, dopo l’inizio della
guerra in Afghanistan, avrebbe avuto difficoltà a ricevere le cure e proprio
per questo sarebbe morte. Nel 2002 il capo dell’antiterrorismo dell’Fbi, Dale
Watson, disse questo: “Penso sia morto, anche se non ho le prove”. E lo stesso
sospetto lo mosse, poco dopo, il presidente afgano Hamid Karzai. Ma nessuno ha
mai avuto certezza sulla morte, considerato anche che i numerosi video e
audiomessaggi non erano una prova (forse erano stati registrati prima e centellinati
nel tempo).
Nessuno (tranne Obama, Hillary Clinton e i vertici militari)
ha mai visto il corpo senza vita né le immagini del blitz. I dubbi sulla morte
ci sono stati sin dall’inizio. Alimentati dal fatto che il corpo fu gettato in
mare (si disse per non creare un luogo di pellegrinaggio per i terroristi). Ora
se ne torna a parlare. E chissà che, per fugare ogni pista complottista, gli
Stati Uniti non decidano di mostrare qualche immagine.
Insomma, il mistero continua. E trattandosi dell’America,
dubitiamo che se ne saprà mai qualcosa. Come su tutte le altre frottole che ci
hanno raccontato.
(Fonte: Il
Giornale)
Adesso ci fidiamo degli iraniani, giusto? ;-)
RispondiEliminaL'hanno fatto vedere per anni scendere da un monte con il bastone che 'andava per funghi'...e si sarà perso...
RispondiEliminaè stato evidente fin da subito. Cadavere sepolto in mare...... tutti i marines del commando sono già morti in strani incidenti
RispondiEliminacomplotto mon amour!
RispondiEliminaGli americani sono gli specialisti della disinformazione e degli scandali, poi pretendono di impicciarsi dei problemi degli altri come in Venezuela, Ucraina, Thailandia, ecc. Hanno complottato e ucciso Kennedy, ora con Bin Laden, da loro stessi armato e reso famoso.
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