PARTICOLARMENTE CRITICA LA SITUAZIONE DEL CENTRO STORICO,
DOVE 300 EDIFICI SONO A RISCHIO CROLLO. GIA’ DIVERSI I CROLLI IN QUESTI ULTIMI
3 ANNI
Se una delle battute del film Johnny Stecchino, di e con
Roberto Benigni, diceva che la piaga più tremenda di Palermo è il traffico,
anziché la Mafia, potremmo suggerire anche il crollo dei palazzi. pericolanti
da anni che si sbriciolano su se stessi, immobili sventrati che minacciano di
crollare da un momento all’altro e mura di tufo innalzate in poche ore per
isolare pezzi di centro storico dal resto della città. Sotto lo sguardo
immobile di cittadini e amministratori, Palermo si sta disfacendo giorno dopo
giorno. Dal 2011 i crolli sono stati continui, l’ultimo qualche giorno fa. E se
non si prenderanno provvedimenti, la tragedia sarà dietro l’angolo. Per non
parlare dell’interdizione al pubblico di Chiese e parti dello stupendo centro
storico.
I CROLLI GIA’ VERIFICATISI - I palazzi che necessitano di intervento
immediato sono circa 300: ai proprietari, almeno 1300, è stato ordinato di
procedere alla messa in sicurezza. Il primo caso eclatante di quest’anno risale
al 5 febbraio scorso quando a piazza Garraffello, nello storico mercato della
Vucciria, un palazzo è crollato su se stesso: anche lì nessun ferito ma tanto
panico. L’ultimo crollo è del 18 febbraio: nei pressi dello storico mercato del
Capo una palazzina disabitata si sbriciola su se stessa alle 18 di pomeriggio.
Nessun ferito, l’ennesimo miracolo.
Ma dal 2011 è stata un’escalation. Il 29 dicembre una
palazzina di tre piani è crollata nel primo pomeriggio nella borgata
Acquasanta, in vicolo Pipitone. Sotto le macerie è rimasto imprigionato un
muratore - Salvatore Manfredi, di 49 anni - che stava lavorando alla
ristrutturazione dell'edificio quando sono crollati il tetto e il solaio del
secondo piano. I soccorritori sono però riusciti a sentire le sue invocazioni
d'aiuto, e dopo tre ore sono riusciti ad estrarlo dal cumulo di macerie sotto
il quale era rimasto imprigionato.
Il 18 dicembre 2012 l’ordine di evacuazione per gli abitanti
di due palazzine di via Bagolino, strada di case popolari nel quartiere dei
cantieri navali di Palermo, è arrivato immediatamente. Ma non tutti ce l’hanno
fatta. Erano da poco passate le 23.30. Gli edifici si sono sbriciolati prima
che tutti gli abitanti riuscissero a uscire. In quattro sono rimasti sotto le
macerie: il cadavere di un uomo di 82 anni, Ignazio Accardi, è stato
individuato schiacciato da una trave, Antonino Cinà, 54 anni è stato estratto
morto questa mattina all’alba. La terza vittima è stata estratta poco dopo le
10.30: si tratta di Maria La Mattina, 80 anni moglie di Accardi. E’ stata trovata morta anche Elena Trapani,
74 anni, estratta senza vita poco dopo le 15. Sono sette i feriti. Un’intera
famiglia si trova all’ospedale Civico. Il marito di 48 anni, la moglie di 35
anni e la bambina di sette anni.
Il 7 novembre 2013 un operaio è morto nel crollo di una
palazzina alla cui ristrutturazione stava lavorando questo pomeriggio a Piana
degli Albanesi, nei pressi di Palermo. Un altro operaio è rimasto ferito.
LA PAURA - Certo che abbiamo
avuto paura , tanta paura” dicono gli abitanti del quartiere, dove la metà
delle costruzioni è considerata a rischio crollo. Per mettere in sicurezza la
zona, il comune ha ben pensato di circondare la piazza con inquietanti muretti
di tufo, che in pratica isolano il quartiere dal resto della città. “Un muro
qui in mezzo – spiegano sempre alcuni abitanti – è una cosa pessima perché
impedisce alle persone di lavorare”.
“Il Comune – spiega la professoressa Teresa Cannarozzo,
docente di Urbanistica alla Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo
– deve fare le opere in danno, deve mettere i privati in mora. Perché se non c’è
la messa in sicurezza non può allignare nessun altra attività di tipo
commerciale o intrattenimento. Mica si può rischiare la strage. Comunque molti
stabili li hanno comprati le agenzie immobiliari, ma non sono ancora
intervenute. Che cosa aspettano?”
:(
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