IL CAPITANO E IL DIRETTORE SPORTIVO DEL NAPOLI SI SONO
RECATI SOTTO LA CURVA PER PARLARE CON IL CAPO ULTRA’. LA QUESTURA PERO’
SMENTISCE UNA TRATTATIVA
Sabato sera si è scritta una nuova brutta pagina per il
calcio italiano: gli scontri a Tor di Quinto nel pomeriggio con tre tifosi del
Napoli (di cui uno grave) feriti addirittura da colpi di pistola; ciò che è
avvenuto nello stadio, dove a dare il nulla osta per l’inizio della gara è
stato un capo ultrà del Napoli, certo Gennaro De Tommaso, detto "a'
carogna" che sfoggiava una maglietta nera con scritta gialla “Speziale
libero” (un capo ultrà del Catania in carcere); il lancio di fumogeni da parte
dei tifosi del Napoli, con alcuni pompieri colpiti; infine, i fischi e i buuu
all'inno cantato da Alessandra Amoroso. Poi per fortuna si è giocato, con tre
quarti d’ora di ritardo, col Napoli che ha battuto la Fiorentina per 2 a 1. Ma
quanto visto sul campo è passato in secondo piano per tutto quanto successo
prima. Specie per l’apprensione per uno dei ragazzi feriti e ancora adesso in
condizioni critiche. A scatenare le polemiche soprattutto la sospetta
trattativa con l’ultrà per iniziare la partita, che la Questura però smentisce.
Ma in fondo non sarebbe il primo caso.
COSA E’ SUCCESSO NEL POMERIGGIO
- Il dramma è andato in scena su via di Tor di Quinto. Un drappello di
napoletani è assalito a tradimento da un gruppetto di ultras romanisti. Tra le
due tifoserie, si sa, non scorre buon sangue. A un certo punto è sbucato con
una pistola Daniele De Santis, 48 anni, titolare di un chiosco di fiori lì
vicino, il quale avrebbe fatto fuoco. Ma a sparare sarebbero state altre tre
persone. Rimangono così feriti tre tifosi del Napoli. Ciro Esposito,
trentunenne di Secondigliano, è gravissimo per il colpo all’addome: il
proiettile gli ha attraversato la pancia e si è bloccato tra le vertebre. E’
stato trasportato in condizioni disperate all’ospedale San Pietro, dove gli
hanno suturato un polmone, poi l’hanno trasferito al Gemelli, in condizioni
critiche. Gli altri due ragazzi sono stati feriti uno alla mano destra e l’altro
al braccio e al polso.
Daniele De Santis è stato arrestato ma è anche lui
ricoverato in ospedale con una gamba rotta per la vendetta dei tifosi del
Napoli. L’uomo ha già precedenti penali. Inoltre, è noto per aver bloccato un
derby nel 2004, quando si sparse la voce che un bambino fu investito da una
camionetta della Polizia; voce poi smentita. Ma fu una vittoria degli Ultras,
l’ennesima.
CHI E’ GENNARO DE TOMMASO – Gennaro
De Tommaso si fa chiamare “Genny a’ carogna”. E’ figlio di Ciro De Tommaso,
ritenuto affiliato al clan camorristico del Rione Sanità dei Misso.
La sua leadership nella curva è nota da tempo: dapprima come
capo del gruppo dei 'Mastiffs', e successivamente alla guida dell'intera curva
A del San Paolo. Avrebbe anche dei precedenti penali. Come non bastasse, sabato
indossava una maglia nera con scritta gialla “Speziale libero”, riferendosi a Antonino
Speziale, ultrà del Catania che sta scontando una condanna definitiva a otto
anni di reclusione per omicidio preterintenzionale dell’Ispettore capo di
Polizia Filippo Raciti il 2 febbraio del 2007. La domanda è semplice: un tizio
del genere può andare liberamente a vedere una partita in trasferta?
Il capitano del Napoli, Marek Hamsik e il direttore sportivo
della società azzurra, Riccardo Bigon, si sono recati sotto la Curva per
parlare con lui. Dalla diretta televisiva pare proprio che gli chiedessero
pareri sull’iniziare o meno la partita; mentre la Questura ha smentito tale
voce, affermando che si sono recati lì solo per aggiornarli su quanto accaduto
nel pomeriggio.
Sebbene la Questura smentisca una possibile trattativa,
l’impressione più chiara sembra proprio essere quella. Del resto non sarebbe la
prima volta. Ricordiamo proprio come l’ultrà della Roma arrestato sabato abbia
imposto di sospendere un derby dieci anni fa; o quando a fermare una gara
furono gli ultras dell’Atalanta; o quando quelli del Genoa pretesero che i
giocatori gli consegnassero le divise lasciandoli in mutande; o gli ultras
della Nocerina che costrinsero la squadra a perdere buffamente a tavolino.
Ma gli esempi sarebbero ancora tanti altri, da Nord a Sud.
Le società sembrano non poter far nulla contro di loro. O forse, semplicemente
non vogliono.
DIMISSIONI SUBITO DEI VERTICI DELLA FEDERAZIONE E NON SOLO.
RispondiEliminadi cosa ci meravigliamo? l'esempio viene dall'alto , dal nano , DELL'UTRI LIBERO
RispondiEliminagente come Genny a' carogna o De Santis, in galera dovrebbero star, altro che allo stadio!!
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