SECONDO L’INTELLIGENCE I RISCHI PER IL NOSTRO PAESE SONO
AUMENTATI DA QUANDO ABBIAMO DATO ARMI AI PESHMERGA CURDI
Volevamo esportare la democrazia. Ma abbiamo esportato solo
morte, distruzione e destabilizzazione politica. L’Afghanistan
è un cumulo di macerie, dove regna corruzione, traffico di oppio e
inquinamento. L’Iraq
e la Libia
dei cattivi Saddam e Gheddafi sono in mano ai fondamentalisti islamici e sono
insanguinati dalla guerra civile. Mentre sulle nostre coste arrivano
quotidianamente centinaia di disperati, provenienti da viaggi già stremanti e
disumani. Sempre che non muoiano prima tra le onde del mare. Tra le poche cose
buone del Governo Berlusconi III c’è stato l’accordo con la Libia, al fine di
approvvigionare il gas da loro a prezzi convenienti pretendendo al contempo il
controllo delle coste. Noi occidentali facciamo il bello e il cattivo tempo.
Trattiamo i dittatori a nostro piacimento, stringendoci accordi commerciali o
rimuovendoli all’occorrenza. Ora il Medio Oriente sta bruciando, e chissà
ancora per quanto. E ora il terrorismo - quello che il signor Bush (compiacente
con le lobby militari), i signori Blair e Cameron (cagnolini fedeli degli Usa)
e Sarkozy (che prima ha dato armi a Gheddafi e poi lo ha ribaltato) - sta
bussando anche alle nostre porte. E ce lo meritiamo, perché abbiamo aderito a
tutte le guerre imperialiste.
IL RISCHIO - L'allerta massima per noi è scattata almeno
due settimane fa" rivela una fonte della nostra intelligence interna
all'Huffington Post. "Il rischio è alto da quando l'Europa ha deciso di
dare appoggio militare ai peshmerga. Molto prima, quindi, della decapitazione
del giornalista americano. La situazione è pesante soprattutto per il rischio
reduci, i combattenti nell'esercito dell'Isis che hanno passaporto
comunitario".
L'esperienza consiglia prudenza e riservatezza come afferma
chiaramente la circolare inviata due giorni fa dal Dipartimento della pubblica
sicurezza a questori e prefetti con cui si invita a "monitorare e alzare
il livello di guardia per tutti gli obiettivi sensibili".
DOVE POSSONO COLPIRE - La
lista degli obiettivi sensibili è nota: sedi istituzionali, ambasciate e
consolati dei paesi più teoricamente esposti a rischio, luoghi di culto,
aeroporti, porti, stazioni, musei e stadi. Ad
alto rischio pare essere Cremona, città dove in passato è stata scoperta una
cellula di Al Qaeda. Ad essi si aggiunge la Chiesa cattolica, per via della
coraggiosa e chiara presa di posizione di Papa Francesco nei confronti della
guerra in Iraq.
Poi c’è il fenomeno delicatissimo dei foreign fighters.
"Il fenomeno dei giovani occidentali di origini musulmane arruolati sui
fronti della jihad è in crescita" spiega Lamberto Giannini, direttore del
Servizio centrale antiterrorismo della Polizia di Stato. "Dall'Europa -
aggiunge -sono partite per andare a combattere molte persone, anche dall'Italia
sebbene in misura più ridotta rispetto a Francia e Gran Bretagna. Era già
successo, con numeri assai più ridotti, con l'Iraq e l'Afghanistan. Oggi la
Siria è diventato un catalizzatore".
(Fonte: Libero)
Terroristi sono dappertutto
RispondiEliminaBasta non svegliarli
Lasciamo pure che dormino tranquilli tranquilli e ci lascino in santa pace ! hahaha :)
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