IL PRIMO E’ STATO MESSO IN VENDITA IN UN CENTRO COMMERCIALE,
LE SECONDE SONO OPERA DI UN ARTISTA
Domani è Natale, ma anche in occasione di questa festa che,
almeno nelle intenzioni, dovrebbe farci sentire tutti più buoni, cospargendo
pace, si sono consumate polemiche e critiche. Specie per quanto riguarda il suo
simbolo religioso per eccellenza: il Presepe. Ma non solo, anche le luminarie
hanno suscitato qualche perplessità. Regione particolarmente incline a ciò è
l’Emilia Romagna, con Piacenza e Bologna che si sono mostrate alquanto
alternative nei festeggiamenti.
PRESEPE GAY A PIACENZA - In
un centro commerciale della prima periferia di Piacenza. A far infuriare gli attoniti
cittadini alle prese con lo shopping natalizio è il presepe gay friendly
allestito all'interno del supermercato. Nella capanna balza subito all'occhio
l'assenza della Vergine Maria, sostituita volutamente da due San Giuseppe che
vegliano il Bambin Gesù.
Dopo che gli era stato segnalato da cittadini, il neo
consigliere regionale piacentino della Lega Nord Matteo Rancan ha pubblicato la
foto su Facebook. "Sicuramente è stato un disguido, vero? - scrive
l'esponente del Carroccio - mi dicono anche che è stato prontamente rimosso
dopo aver ricevuto alcune segnalazioni da parte di seri cittadini. Bene così!
La tradizione deve rimanere viva! Manteniamola tale". Indignati alcuni
commenti al post del consigliere del Carroccio che parlano di "presepe gay
con il bambinello adottato" e di una "provocazione
inaccettabile".
Nel centro commerciale ci sono diversi negozi, ma non è
stato possibile ricostruire in quale fosse stato allestito il presepe. "Ho
ricevuto due segnalazioni da cittadini - spiega Rancan contatto dall'Ansa - che
mi hanno riferito che il presepe con i due San Giuseppe era in vendita. Hanno
protestato con l’addetto alle vendita, ed è stato rimosso. Quindi ho riportato
la vicenda su Facebook ed ha suscitato molto interesse e molti commenti".
LUMINARIE MASSONICHE A BOLOGNA
- Hanno destato non poche polemiche le luminarie natalizie proposte dal Comune
di Bologna: un triangolo, un occhio e un circolo di raggi che, visti in
prospettiva, combaciano formando il simbolo massonico. L'installazione fa parte
dell'edizione 2014 di "ON", un progetto di arte contemporanea che
invita artisti internazionali a realizzare opere d'arte per i luoghi pubblici
di Bologna, ed è stata realizzata da Luca Vitone.
La posizione delle luminarie (lungo il ponte di via
Matteotti e vicino alla stazione centrale) ha creato non poco malumore perché
sembra suggerire un legame tra la strage del 1980 e la massoneria, come scrive
il supplemento felsineo di Avvenire, Bologna Sette: "In molti non hanno
capito il senso della installazione sul ponte di via Matteotti: luminarie a
soggetto massonico, nei giorni di Natale, ad evocare legami della Loggia P2 con
le stragi, che in stazione e sulla Direttissima hanno moltiplicato lutti,
ferite e terrore negli anni '80".
Secondo la Curia, quelle di Vitone sono "oscure
luminarie" che rappresentano uno "spettacolo ambiguo e
inquietante". E, conclude l'articolo di Bologna Sette, è "come se si
celebrasse la Resistenza con una esibizione di svastiche".
Ma l’arte moderna in occasione del Natale non scatena
polemiche e indignazioni solo da noi. A Parigi ad esempio è stato installato un
albero gonfiabile dalla
forma imbarazzante…
(Fonte: Il
Giornale1, Il
Giornale2)
AL PEGGIO NON C'è MAI FINE......................
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