SI CHIAMA ANDREA CAPELLETTI, HA 27 ANNI, ELETTO LO SCORSO
MAGGIO
Malgrado la giovane età, ha il pugno fermo e le idee chiare.
Ha trasformato la piccola Covo, paesino di 4.100 abitanti nella Bassa
bergamasca, in un Cantone svizzero, dove tutto funziona in modo impeccabile e
tante cose sono vietate. Parliamo di Andrea Capelletti, agronomo, 27 anni, da
maggio sindaco leghista dopo aver stravinto le elezioni (63 e rotti per cento)
alla testa di una lista civica. Ha vietato una serie di attività, che in tutta
Italia stanno proliferando. E a quanto pare le opposizioni sono abbastanza
d’accordo, o quanto meno, fanno scarsa resistenza.
TUTTI I DIVIETI – Questo
sindaco «no kebab» è un personaggio. Cattolicissimo, simpaticissimo, critica
«da destra» Matteo Salvini («E’ bravissimo, va come un treno, ma non vorrei che
la Lega dimenticasse le battaglie originarie», insomma la Padania libera) e
s’immagina Covo come uno di quei cantoni svizzeri che sembrano sempre appena
usciti dalla candeggina: «Vorrei che chi arriva dicesse: ma che bel paesino
ordinato!». Però a Zurigo i kebab ci sono: «Lì magari sì. Qui certamente no». E
cerca di rivitalizzare il centro storico assegnando aiuti alle «attività
tradizionali» e organizzando con una notte bianca che ha avuto un gran
successo. Peraltro, visto che fra Covo e Manhattan c’è qualche percepibile
differenza, il centro sono, in sostanza, quattro strade.
In centro, vietati friggitorie, kebabberie, pita gyros, sex
shop, centri di telefonia internazionale e di trasferimento di denaro, negozi
di «compro-oro», sale bingo, agenzie di scommesse, distributori automatici,
lavanderie self service ed «esercizi commerciali con vendita prevalente di
prodotti di origine extra Ue». E, anche fuori dal centro, sex shop, bingo e
«compro-oro» devono essere ad almeno 700 metri da chiese, scuole, edifici
pubblici e cimiteri. Dracone, al confronto, era un lassista.
LA SCARSA OPPOSIZIONE - In
questo quadretto svizzero, gli extracomunitari stonano. Sono circa il 20% della
popolazione, soprattutto indiani, romeni e magrebini, molti disoccupati causa
crisi. La macelleria islamica ha già chiuso di suo, senza interventi del
sindaco. E qualche recente fatto di sangue nei dintorni ha fatto crescere la
paura. Il giro di vite di Capelletti, comunque, dà un’idea di déjà vu.
L’impressione è che questi sindaci leghisti si ispirino uno all’altro:
«Verissimo. Del resto, esiste un coordinamento provinciale».
Nonostante questo, o forse proprio per questo, Capelletti
piace a quasi tutti. Basta fare quattro passi (e quindi uscire dal centro) per
rendersene conto. Approva perfino Abdelaaziz Chahboun, che proprio bergamasco
doc non sembra: «Ma io sono italiano, ho la cittadinanza - dice con orgoglio -.
E posso tranquillamente fare a meno del kebab». All’opposizione non resta che
protestare. Però Andrea Brambilla, 30 anni, leader della lista civica di
centro-sinistra, sulla decisione si è astenuto «perché su alcuni aspetti sono
d’accordo. Resta il fatto che in tutta Italia si liberalizza il commercio e qui
lo si restringe». Ma intanto la delibera è passata e il kebab non passa. A
Covo, solo polenta.
Cosa dire. Su alcune misure sono d’accordo, come sui «compro-oro»,
sale bingo, agenzie di scommesse ed «esercizi commerciali con vendita
prevalente di prodotti di origine extra Ue. Realtà da proibizionismo (al
massimo su venditori di Kebab e Pite stabilire un tetto massimo di esercizi
consentiti sul territorio).che incarnano vizi pericolosi, speculazioni e
commerci lesivi del Made in Italy (quello vero però e non quello anch’esso di
matrice cinese). Non su tutto il resto, che mi sembra intolleranza travestita
(Fonte: La
Stampa)
condivisibile le scelte..ed aggiungo:ce ne fossero di sindaci cosi' in italia! tanto per non citare nomi e cognomi,che hanno fatto i sindaci grilli? ah si,qualcosa hanno fatto per i cittadini dei loro comuni:aumentate le tasse locali!
RispondiEliminaci sono molti problemi di costituzionalità, oltre che di stupidità, in queste decisioni. ora nessuno dice niente perché è un piccolo comune, se fosse in una grande città lo avrebbero commissariato. fermate sti folli.
RispondiEliminaIl comportamento di Capelletti è la rezione sintomatica ad una politica nazionale confusionaria e ridicola.
RispondiEliminaSembra che quello che non riesce a fare il governo del paese lo tenta e, a volte ci riesce, il governo locale.
Non c' é nulla di strano se nella confusione generale qualcosa in piccolo riesce; l' importante è capire se è "GIUSTO O SBAGLIATO".
a milano han fatto bene grazie ai grillini,il pediatra ai clandestini
RispondiEliminaSe è cattolicissimo non dovrà mai temere
RispondiEliminaCovo....nome molto evocativo...
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