sabato 13 giugno 2015

Il lato diabolico di Pablo Picasso: tutte le persone a lui vicine si sono suicidate

A RACCONTARE IL LATO OSCURO DEL GRANDE ARTISTA CI PENSA LA NIPOTE MARINA, OGGI 60ENNE

Pablo Ruiz y Picasso, semplicemente noto come Pablo Picasso, è stato un pittore, scultore e litografo spagnolo di fama mondiale. Considerato uno dei maestri della pittura del XX secolo. Nato a Málaga, il 25 ottobre 1881 e morto a Mougins, l'8 aprile 1973, è ancora oggi oggetto di mistero per molte sue opere; molte delle quali sparse per il Mondo e ancora oggi rinvenute continuamente. Ma Picasso non è stato solo l'artista geniale decantato in tutto il Mondo. Nasconde infatti un lato oscuro che solo oggi una sua nipote, Marina Picasso, 60enne, ha deciso di raccontare.

I TANTI SUICIDI - Più Picasso rigettava la sua famiglia, più la famiglia desiderava la sua approvazione e il suo affetto. Marina, la nipote, lo chiama “il virus Picasso”. Dopo la morte del Maestro, un altro nipote, Pablito, si suicidò con una bottiglia di candeggina. Il figlio Paulo morì devastato dall’alcol. La modella e musa si impiccò. La moglie Jacqueline invece si sparò alla tempia...

IL SUO RICORDO AMARO - Quando Marina aveva sei anni, faceva visita a suo nonno una volta a settimana. Non c’erano abbracci di benvenuto né sorrisi ad attendere lei e il suo fratellino Pablito,in quella grande villa in marmo a Cannes. Il maggiordomo apriva la porta e chiedeva loro se avevano un appuntamento con il Maestro e molto spesso venivano lasciati fuori e  invitati a tornarsene a casa perchè lui non aveva mai tempo per loro. Quelle rare volte che  li riceveva, i bambini erano piuttosto terrorizzati dalla sua figura. Picasso urlava contro il loro papà, diceva che non era in grado di mantenere la famiglia, di provvedere ai figli. Lo denigrava, lo sminuiva davanti a loro. Marina ricorda un solo atto di gentilezza: quando al nonno girava bene, schiacciava le noci, le avvolgeva nei fichi e imboccava i nipoti. Da grande Marina capì che anche quello era un gioco perverso, tanto che suo nonno li chiamava “mendicanti”. Dice la donna: "Quando sento la gente parlare del genio di Picasso, sono tentata di rispondere: 'Sì un genio di crudeltà' ". Era creativo ma aveva un temperamento sadico e lei ha passato tutta la vita a tentare di riconciliarsi con quest’uomo che si credeva dio. Anche il suo  matrimonio era finito male. Il Maestro era egoista e intollerante, infedele cronico senza alcuna intenzione di redimersi.

VENDE TANTI LASCITI - Oggi, dopo la morte di  molti famigliari, Marina ha ereditato ville e opere di un valore inestimabile, di certo non ha bisogno di soldi, ma ha deciso di di mettere in vendita ugualmente molte opere che appartenevano al nonno. Come ha spiegato, per lei rappresentano solo un bruttissimo ricordo del quale si vuole liberare. La scorsa settimana ha ricevuto un’offerta di 110 milioni di sterline per “La Californie”, la villa di Cannes ereditata quando aveva 22 anni. Ha deciso di  liberarsene perché è convinta che ospiti ancora il fantasma del grande Maestro.


(Fonte: Libero)

2 commenti:

  1. Fosse in vita, gli faremmo frequentare camera e senato...

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  2. Soprattutto, fu un 'amatore' di donne spietato. Solo una delle sue numerose amanti e conviventi - non ricordo il nome - fu capace di liberarsi di lui per tempo, e si salvò. Probabilmente prendeva di mira le soggiogabili, le altre le mollava subito, pena la perdita, come ogni don giovanni che si rispetti.

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