APPRODATO IN PARLAMENTO IL 5 FEBBRAIO, DEVE SEGUIRE UN ITER
COMPLESSO. A NAPOLITANO VANNO CHIESTE ALTRE SPIEGAZIONI
Lo scorso 5 febbraio l’accusa rivolta al presidente
Napolitano – denominata col termine americano Impeachment - da parte del
Movimento 5 Stelle è arrivata in Parlamento. Beppe Grillo, in un tweet, lo ha
definito il “primo passo avanti per l’impeachment del #M5S a Napolitano.
Vogliamo la massima trasparenza!”, accompagnando il micromessaggio con una foto
di Napolitano al telefono, immagine evocativa alla questione delle telefonate
con l’ex ministro Nicola Mancino, intercettate dalla Procura di Palermo e distrutte
su istanza del Quirinale. Il Presidente della Repubblica ha accolto la notizia
in modo democratico, affermando che è giusto che faccia il suo corso. In realtà
però, analizzando punto per punto le motivazioni dei Pentastellati, ci si rende
conto sia che non reggono, ma soprattutto, non rientrano tra quelle previste
per chiedere l’Impeachment del Presidente. A Napolitano sarebbe invece giusto
chiedere conto di ben altro.