Visualizzazione post con etichetta lula. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lula. Mostra tutti i post

mercoledì 22 luglio 2015

Sconfiggere la povertà si può: il successo di Lula in Brasile

COME FUNZIONA IL programma “fome zero”, lanciato nel 2003 per combattere malnutrizione e povertà

Ridurre la povertà è possibile. Basta un serio impegno politico da parte dei governanti. Ne è la dimostrazione il Brasile, dove l'ex Presidente Luiz Inacio Lula da Silva (meglio conosciuto semplicemente come Lula) lo scorso 6 giugno ha illustrato ai delegati della Fao - l’organizzazione delle nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura - i risultati del programma “fome zero”, lanciato nel 2003 per combattere malnutrizione e povertà nel paese sudamericano. Tutti gli indicatori evidenziano un miglioramento: la quota di popolazione malnutrita si è più che dimezzata rispetto al 10,7% del 2002 (fonte la stessa Fao) e la mortalità infantile è scesa da 28 bambini su mille a 18 su mille. Dal 2003 l’indice di povertà, cioè la quota di popolazione che guadagna meno di 2 dollari al giorno, è crollato dal 24 al 10% e contemporaneamente l’indice di Gini che misura, su una scala da 1 a 0, l’intensità delle diseguaglianze, è sceso da 0,59 a 0,52. Dati straordinari, che potrebbero essere presi da esempio per altri Stati dove povertà e malnutrizione la fanno da padrona. Ma come ci è riuscito?

martedì 14 ottobre 2014

ELEZIONI IN BRASILE: COMUNQUE VADA SARA’ UN DISASTRO PER L’AMAZZONIA

L’UNICA CANDIDATA CHE POTEVA AIUTARE LA FORESTA SEMPRE PIU’ ATTACCATA ERA MARINA SILVA

Il voto delle presidenziali brasiliane non ha sancito la vittoria al primo turno della presidente uscente Dilma Rousseff del Pt, il partito dei lavoratori, che anzi ha deluso le aspettative dei suoi supporter portando a casa “appena” il 41,59% dei suffragi, il peggior risultato di un candidato petista dal 2002 (quando Lula vinse per la prima volta) ad oggi. Sorprendente invece il 33,55% di Aecio Neves del Psdb, il partito socialdemocratico che dunque sfiderà al ballottaggio, previsto per il 26 ottobre, la delfina di Lula. Suo obiettivo sarà recuperare alla Rousseff gli 8 milioni e 367mila voti, pari ad un 8%, che lei ha strappato ieri, un’impresa sicuramente difficile ma non impossibile. Tanta delusione dunque per la candidata ambientalista Marina Silva del Psb, partito socialista brasiliano, il nome nuovo nel viscoso panorama politico verde-oro e che, sino ad un mese fa, era addirittura in testa secondo tutti i sondaggi. La paladina dell’Amazzonia a sorpresa si è fermata poco sopra i 22 milioni di voti, con un 21,32%. Una cattiva notizia per la foresta pluviale tropicale sempre più sottomessa agli interessi economici e che vede ridurre di anno in anno le proprie specie faunistiche e floristiche; oltre che la propria vasta dimensione. Responsabili di ciò sono ovviamente anche gli altri Paesi sudamericani dove essa ricade per il restante 35%. Ma sotto attacco sono anche le popolazioni tribali che ivi vivono, le quali hanno inscenato non poche proteste per le proprie condizioni (approfittando dei riflettori accesi col Mondiale). Ci si aspettava di più dal duo Lula-Rousseff e sicuramente non meglio di loro farebbe Aecio Neves, visto che il suo partito, come ci ha insegnato la storia in altri contesti, è rosso fuori ma capitalista dentro.

giovedì 20 giugno 2013

IN BRASILE SI INCENDIA LA RIVOLTA POPOLARE CONTRO GLI SPRECHI DEL GOVERNO PER MONDIALE E OLIMPIADI

IL POPOLO STA APPROFITTANDO DELLA CONCAF PER MOSTRARE AL MONDO LA PROPRIA INDIGNAZIONE

Sono ormai giorni che in Brasile centinaia di migliaia di persone stanno occupando le piazze delle città, approfittando dell’ottima visibilità offerta loro dallo svolgimento della Confederation cup, in programma fino al 30 giugno. Il popolo brasiliano è indignato per le ingenti spese che il Governo socialista guidato dal Dilma Rousseff sta sostenendo per l’organizzazione del prossimo Mondiale previsto tra un anno: circa 11 miliardi di Euro; ai quali vanno aggiunti quelli da affrontare per le Olimpiadi del 2016. Il tutto mentre i problemi del Paese sono tanti, e di recente è stato aumentato pure il biglietto dei trasporti.