IL POPOLO STA APPROFITTANDO DELLA CONCAF PER MOSTRARE AL
MONDO LA PROPRIA INDIGNAZIONE
Sono ormai giorni che in Brasile centinaia di migliaia di
persone stanno occupando le piazze delle città, approfittando dell’ottima
visibilità offerta loro dallo svolgimento della Confederation cup, in programma
fino al 30 giugno. Il popolo brasiliano è indignato per le ingenti spese che il
Governo socialista guidato dal Dilma Rousseff sta sostenendo per
l’organizzazione del prossimo Mondiale previsto tra un anno: circa 11 miliardi
di Euro; ai quali vanno aggiunti quelli da affrontare per le Olimpiadi del
2016. Il tutto mentre i problemi del Paese sono tanti, e di recente è stato aumentato
pure il biglietto dei trasporti.
IL CARO BIGLIETTI, LA GOCCIA CHE HA
FATTO TRABOCCARE IL VASO - L'aumento del prezzo dei trasporti pari al 7%
in 11 città del Paese è uno dei punti all'origine delle proteste. Le cinque
città che faranno marcia indietro sui prezzi sono Cuiabà nello Stato del Mato
Grosso, Joao Pessoa in Paraiba, Porto Alegre in Rio Grande do Sul, Recife in
Pernambuco e Blumenau in Santa Catarina. Intanto a Rio de Janeiro, dove l'altro
ieri durante le proteste ci sono stati tafferugli, il prefetto Eduardo Paes ha
convocato i leader del movimento Passe Livre, uno dei gruppi che attraverso
internet organizza le manifestazioni.
IL PROBLEMA ABITAZIONE - Venerdì
scorso invece, guidate dal Movimento dos Trabalhadores Sem-Teto (Movimento
Lavoratori Senza Casa), circa 800 persone avevano protestato davanti allo
stadio Mané Garrincha, bruciando alcuni pneumatici, per protestare contro la
Terracap (Compagnia Immobiliare di Brasilia), che ha venduto una gran quantità
di terreni pubblici ai privati per finanziare la costruzione del nuovo stadio
della capitale federale. Ricevuti da Antonio Carlos Lins, presidente della
Terracap, alcuni manifestanti hanno sollecitato la costruzione di 150.000
abitazioni e la promessa che il Mane Garrincha non finirà nelle mani dei
privati visto quanto è costata alle casse pubbliche la sua ristrutturazione.
Per finanziare il nuovo stadio, dal 2012, più di 200 lotti sono stati venduti,
soprattutto nelle città satellite. «Ogni volta che MTST occupa un terreno, Terracap
dice di non avere soldi per costruire case, ma riesce a costruire il Mane
Garrincha» hanno denunciato i dimostranti. «Lo scopo della nostra protesta è
ottenere che il denaro vada a chi ne ha
effettivamente bisogno. La Copa non è per i brasiliani, vi partecipa
solo una minoranza privilegiata. Noi, della classi basse, non avremo accesso.
Quindi sicuramente la Copa non sarà nostra», ha detto Edenilson Paraná, uno dei
portavoce del MTST.
GLI ALTRI PROBLEMI - I
dimostranti lamentano anche scarsi servizi sanitari, di educazione e di
sicurezza nonostante l'aumento della pressione fiscale. Grave è ancora il
problema della disoccupazione.
PROTESTANO ANCHE GLI INDIOS -
Amazzonia ancora sotto attacco per la costruzione di dighe idroelettriche
edespopriazione dei terreni agricoli, a discapito della biodiversità di un’area
tra le più incredibili del Mondo. Ma oggi gli Indios reagiscono e fanno la voce
grossa!
Qualche settimana fa la città di Mato Grosso do Sul - al
centro della zona più esposta a questi processi distruttivi – è stata invasa
per la seconda volta gli Indios per protesta nei confronti dell’omicidio di un
loro compagno da parte delle forze dell’ordine. Gli Indios avevano manifestato
contro la decisione del Governo di dare in concessione parte delle loro terre
ad una potente lobby agricola del Brasile.
Le proteste infiammano tutto il Brasile amazzonico e non
solo la regione di Mato Grosso do Sul, anche altri stati come Curitiba,Paranà,
e Porto Alegre, nel Rio Grande do Sul. Sono stati occupati anche alcuni
latifondi. A Curitiba, la capitale dello stato del Paranà, gli indigeni hanno
invaso gli uffici del Partito dei Lavoratori, decidendo di abbandonarlo solo
dopo molte ore, quando gli era stato promesso un incontro con un esponente del
partito del capo del Governo brasiliano.
Nella settimana precedente, gli indigeni hanno paralizzato i
lavori di uno dei tre cantieri di Belo Monte, destinato a diventare la terza
più grande diga del mondo in grado di produrre 11.233 MegaWatt di energia
elettrica, pari a circa il 10% della capacità di generare corrente in Brasile.
Lì scorre il potente fiume Xingu.
Il partito dei lavoratori si è impegnato a incontrare gli
Indios nei prossimi giorni.
LE PAROLE VERGOGNOSE DI BLATTER - A far alzare la tensione sono state anche le dichiarazioni del presidente della Fifa, Joseph Blatter, ha minimizzato le manifestazioni di protesta in atto in Brasile contro le spese per l'organizzazione della Confederations Cup e i Mondiali del 2014 affermando che "il calcio è più importante dell'insoddisfazione delle persone". "I manifestanti stanno usando la piattaforma del calcio e la presenza della stampa internazionale per ampliare la protesta", ha aggiunto. A rincarare la dose ci ha pensato Marco Polo del Nero, vice presidente della Federcalcio brasiliana e rappresentante del suo Paese nella Fifa, secondo il quale "199 milioni di persone pensano a lavorare e ci sono pochi altri che danno fastidio". "La polizia è comunque ben preparata", ha aggiunto.
LE PAROLE VERGOGNOSE DI BLATTER - A far alzare la tensione sono state anche le dichiarazioni del presidente della Fifa, Joseph Blatter, ha minimizzato le manifestazioni di protesta in atto in Brasile contro le spese per l'organizzazione della Confederations Cup e i Mondiali del 2014 affermando che "il calcio è più importante dell'insoddisfazione delle persone". "I manifestanti stanno usando la piattaforma del calcio e la presenza della stampa internazionale per ampliare la protesta", ha aggiunto. A rincarare la dose ci ha pensato Marco Polo del Nero, vice presidente della Federcalcio brasiliana e rappresentante del suo Paese nella Fifa, secondo il quale "199 milioni di persone pensano a lavorare e ci sono pochi altri che danno fastidio". "La polizia è comunque ben preparata", ha aggiunto.
Benché si professi progressista, il Governo guidato dalla
Rousseff – erede predestinata di Lula – sta amministrando il Brasile con una
trazione capitalista. Emblema di ciò, oltre agli sprechi di cui sopra, è quanto
sta accadendo in Amazzonia, deforestata e svenduta ai privati.
Per saperne di più sul Brasile, vi suggerisco di guardare la puntata di C'era una volta, programma Rai curato dall'ottimo Silvestro Montanaro: La vita è una cosa meravigliosa - C'era una volta
(Fonte: LaRepubblica,
Tuttogreen)
il black bloc del vicino è sempre il più simpatico
RispondiEliminaQuiesto mi sa proprio che sia il governo "di sinistra" del paese...
RispondiEliminail brasile è una nazione grande come un continente, la foresta amazzonica, polmone del mondo è in continua diminuzione per fare spazio a coltivazioni di multinazionali lo sviluppo economico non fa rima con benessere di una nazione, i cosi detti paesi in via di sviluppo he hanno un numero maggiore di persone che vivono sotto la soglia della povertà
RispondiEliminaho sentito dire che il costo del biglietto non è stato aumentato..
RispondiEliminabuona cosa no?
poi siamo sempre li a discutere sugli stadi, sul calcio...è un businness, lo vogliamo capire??
hai idea di quanta gente invaderà il Brasile prossimo anno?
e il PIL??