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mercoledì 22 luglio 2015

Sconfiggere la povertà si può: il successo di Lula in Brasile

COME FUNZIONA IL programma “fome zero”, lanciato nel 2003 per combattere malnutrizione e povertà

Ridurre la povertà è possibile. Basta un serio impegno politico da parte dei governanti. Ne è la dimostrazione il Brasile, dove l'ex Presidente Luiz Inacio Lula da Silva (meglio conosciuto semplicemente come Lula) lo scorso 6 giugno ha illustrato ai delegati della Fao - l’organizzazione delle nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura - i risultati del programma “fome zero”, lanciato nel 2003 per combattere malnutrizione e povertà nel paese sudamericano. Tutti gli indicatori evidenziano un miglioramento: la quota di popolazione malnutrita si è più che dimezzata rispetto al 10,7% del 2002 (fonte la stessa Fao) e la mortalità infantile è scesa da 28 bambini su mille a 18 su mille. Dal 2003 l’indice di povertà, cioè la quota di popolazione che guadagna meno di 2 dollari al giorno, è crollato dal 24 al 10% e contemporaneamente l’indice di Gini che misura, su una scala da 1 a 0, l’intensità delle diseguaglianze, è sceso da 0,59 a 0,52. Dati straordinari, che potrebbero essere presi da esempio per altri Stati dove povertà e malnutrizione la fanno da padrona. Ma come ci è riuscito?

sabato 11 luglio 2015

La crisi del depresso Brasile: a un anno dal 'Mineirazo' sta pure peggio

IERI HA COMPIUTO UN ANNO LA sconfitta più pesante della storia della nazionale brasiliana: il 7-1 a Belo Horizonte, il famoso «Mineirazo» conTRO la Germania. LE COSE NON SONO MIGLIORATE, ANZI

Che fine ha fatto il Brasile che vinceva facendo divertire? O che magari non vinceva ma in fondo giocava comunque e sempre un calcio allegro? Certo, nel calcio vige la legge del ciclo e in questi anni è toccato alla Spagna farla da padrona. Ma la squadra carioca oltre a perdere sembra triste, priva di grandi talenti. L'unico sarebbe Neymar, ma come il compagno di club Messi, quando gioca con la Nazionale sembra un altro. A un anno (ieri) dall'incredibile 7 a 1 incassato al Mondiale contro la Germania, non ci sono segni di miglioramento e la squadra manca di prospettive. Al punto che qualcuno mette pure in dubbio la qualificazione per Russia 2018…

martedì 14 ottobre 2014

ELEZIONI IN BRASILE: COMUNQUE VADA SARA’ UN DISASTRO PER L’AMAZZONIA

L’UNICA CANDIDATA CHE POTEVA AIUTARE LA FORESTA SEMPRE PIU’ ATTACCATA ERA MARINA SILVA

Il voto delle presidenziali brasiliane non ha sancito la vittoria al primo turno della presidente uscente Dilma Rousseff del Pt, il partito dei lavoratori, che anzi ha deluso le aspettative dei suoi supporter portando a casa “appena” il 41,59% dei suffragi, il peggior risultato di un candidato petista dal 2002 (quando Lula vinse per la prima volta) ad oggi. Sorprendente invece il 33,55% di Aecio Neves del Psdb, il partito socialdemocratico che dunque sfiderà al ballottaggio, previsto per il 26 ottobre, la delfina di Lula. Suo obiettivo sarà recuperare alla Rousseff gli 8 milioni e 367mila voti, pari ad un 8%, che lei ha strappato ieri, un’impresa sicuramente difficile ma non impossibile. Tanta delusione dunque per la candidata ambientalista Marina Silva del Psb, partito socialista brasiliano, il nome nuovo nel viscoso panorama politico verde-oro e che, sino ad un mese fa, era addirittura in testa secondo tutti i sondaggi. La paladina dell’Amazzonia a sorpresa si è fermata poco sopra i 22 milioni di voti, con un 21,32%. Una cattiva notizia per la foresta pluviale tropicale sempre più sottomessa agli interessi economici e che vede ridurre di anno in anno le proprie specie faunistiche e floristiche; oltre che la propria vasta dimensione. Responsabili di ciò sono ovviamente anche gli altri Paesi sudamericani dove essa ricade per il restante 35%. Ma sotto attacco sono anche le popolazioni tribali che ivi vivono, le quali hanno inscenato non poche proteste per le proprie condizioni (approfittando dei riflettori accesi col Mondiale). Ci si aspettava di più dal duo Lula-Rousseff e sicuramente non meglio di loro farebbe Aecio Neves, visto che il suo partito, come ci ha insegnato la storia in altri contesti, è rosso fuori ma capitalista dentro.

venerdì 31 gennaio 2014

UN LIBRO RILANCIA LA TEORIA DI HITLER MORTO IN SUDAMERICA, CON TANTO DI FOTO

SECONDO Simoni Reneè Guerrero Dias, un’insegnante di educazione artistica, IL FUHRER sarebbe fuggito in Brasile e sarebbe morto in un villaggio del Mato Grosso NEL 1984

Di tanto in tanto viene pubblicato qualche libro che proverebbe che Adolf Hitler non si sarebbe suicidato nel suo Bunker della Cancelleria di Berlino il 30 aprile del 1945, bensì sarebbe fuggito in Sudamerica insieme ad altri gerarchi (alcuni di loro anche dopo qualche anno), dove sarebbe morto negli anni ’80. Addirittura qualcuno ha parlato di tentativi da parte del folle medico Josef Mengele – autore come noto di atroci esperimenti sugli ebrei - di riportarlo in vita attraverso un campione di DNA. L’ultima tesi, più fantasiosa (come tutte le precedenti del resto) che realistica, vorrebbe Hitler morto nel Mato Grosso nel 1984, quasi centenario. Nel libro c’è anche una foto.

giovedì 20 giugno 2013

IN BRASILE SI INCENDIA LA RIVOLTA POPOLARE CONTRO GLI SPRECHI DEL GOVERNO PER MONDIALE E OLIMPIADI

IL POPOLO STA APPROFITTANDO DELLA CONCAF PER MOSTRARE AL MONDO LA PROPRIA INDIGNAZIONE

Sono ormai giorni che in Brasile centinaia di migliaia di persone stanno occupando le piazze delle città, approfittando dell’ottima visibilità offerta loro dallo svolgimento della Confederation cup, in programma fino al 30 giugno. Il popolo brasiliano è indignato per le ingenti spese che il Governo socialista guidato dal Dilma Rousseff sta sostenendo per l’organizzazione del prossimo Mondiale previsto tra un anno: circa 11 miliardi di Euro; ai quali vanno aggiunti quelli da affrontare per le Olimpiadi del 2016. Il tutto mentre i problemi del Paese sono tanti, e di recente è stato aumentato pure il biglietto dei trasporti.

sabato 1 settembre 2012

TURISMO SESSUALE IN AUMENTO, LE METE PREFERITE DAI PEDOFILI


I PREZZI LOW COST CONSENTONO A TUTTI DI RAGGIUNGERE METE PARADISIACHE, DOVE PERO’ TROVARE ANCHE PROSTITUZIONE MINORILE

Professionisti affermati, cittadini modello, persone distinte, familiari e amici esemplari. Dietro persone insospettabili si nascondono squallidi turisti in cerca di prostituzione minorile. Cercano mete esotiche e incontaminate, ma, al contempo, anche minorenni pronti a soddisfare a basso costo le loro voglie proibite impossibili da soddisfare nel Paese d’origine.
Vediamo l’identikit del pedofilo viaggiante e quali sono le sue mete più ambite.

martedì 26 giugno 2012

DOPO VENT’ANNI NUOVO SUMMIT PER L’AMBIENTE A RIO, UN FALLIMENTO ANNUNCIATO


A PARTE LE SOLITE DICHIARAZIONI D’INTENTI POCO E’ STATO FATTO IN QUESTI 5 LUSTRI

A vent’anni dal primo Summit ONU sull’Ambiente a Rio de Janeiro, se n’è svolto un altro, che per tanti, scienziati compresi, ha già il sapore della retorica e delle false promesse. Alcuni scienziati hanno già tracciato su Nature un bilancio di ciò che è stato fatto dal primo Summit, e, soprattutto, di quanto ancora rimane da fare per preservare il pianeta.

martedì 19 giugno 2012

DA BATTISTI AI MARO’ PASSANDO PER MARADONA, I PAESI IN VIA DI SVILUPPO CI PRENDONO IN GIRO


NELLE QUESTIONI INERENTI A QUESTI PERSONAGGI, L’ITALIA E’ POCO RISPETTATA DAI RISPETTIVI PAESI

E pensare che con questi Paesi abbiamo da anni intrapreso ottime collaborazioni professionali nonché umanitarie. Eppure incassiamo sovente tanti ben servito e mancanze di rispetto nelle questioni diplomatiche, giudiziarie o fiscali. Il caso Battisti, latitante in Brasile, è ormai storico; quello dei Marò in India è umiliante e paradossale; quello di Maradona, che ci deve da vent’anni bei soldini per il Fisco, non è da meno.