IN TUTTE LE REALTA’ DOVE SI VOTA, IL PARTITO DI CASINI SI
TROVA NELLE COALIZIONI CHE HANNO MAGGIORE POSSIBILITA’ DI VINCERE, TANTO DI
DESTRA QUANTO DI SINISTRA
Non c’è nulla da fare. Sono democristiani e l’opportunismo
ce l’hanno nel DNA. Se a livello nazionale Pierferdinando Casini prova a fare
il De Gasperi dei tempi nostri, dialogando un po’ con tutti – tranne con Lega e
Di Pietro che lo disprezzano – a livello locale l’Udc si allea un po’ a destra
e un po’ a sinistra. E non certo a casaccio: guarda caso nelle coalizioni che
hanno più opportunità di vincere. Vediamo la triste panoramica delle alleanze,
che potremmo ribattezzare “La ballata del democristiano”.
IN 35 COMUNI COL PDL E IN 36 COL PD
- Su tutti i comuni sotto i 15mila abitanti – escluse Sicilia e Sardegna –
l’Udc corre al fianco di 35 candidati del centrodestra. E al fianco di 36
candidati con il centrosinistra. Gli esponenti Udc che corrono da soli sono una
settantina, in prevalenza in Piemonte dove si sono moltiplicate le civiche
centriste. Secondo Libé i centristi solitari potrebbero sfangarla sui rivali in
almeno sette grandi comuni dove prevale un quadro di incertezza generale:
Cuneo, Monza, Genova, Parma, Lucca, L’Aquila, Agrigento.
Il vecchio schema dei governi Berlusconi – che vedeva sul
palco le bandierine di Pdl, Udc, Lega – lo si ritrova oggi solo a Gorizia. Più
facile la corsa alla vittoria dove l’Udc è alleato con il Pdl (ad esempio
Palermo, Gorizia, Isernia) o con il Pd (La Spezia, Frosinone, Brindisi,
Taranto, Trani). A L’Aquila l’Udc sostiene un candidato (De Matteis) con
Destra, Verdi, Udeur e molti dissidenti del Pdl. A Genova il candidato è Enrico
Musso, ex senatore del Pdl. Ad Agrigento l’Udc e un movimento di fuoriusciti
del Pdl sostengono il sindaco uscente Marco Zambuto. A Parma il candidato è
l’ex sindaco Elvio Ubaldi. A Monza Udc e Api sostengono la dirigente scolastica
Anna Martinetti.
L’ALLEANZA PERFINO CON IDV E
RIFONDAZIONE - Di fronte alla realpolitik di oggi non si può andare per
il sottile, schematismi e steccati del passato devono cadere. Basta vedere dove
Udc e Sel corrono mano nella mano da alleati. Succede nei comuni di La Spezia,
Brindisi, Taranto e Trani (complessivamente sono più di 400mila abitanti). A La
Spezia Pd, Idv, Sel, Fds e Udc sostengono il sindaco uscente Massimo Federici.
A Brindisi Pd, Sel, Udc, Api, Pri e Verdi sostengono il giornalista Cosimo
Consales. A Taranto Pd, Sel, Idv,Udc e Api sostengono il sindaco uscente Ezio
Stefano nonostante si dichiari apertamente “comunista”. A Trani Pd, Sel, Idv,
Verdi, Psi, Udc e Fli sostengono l’avvocato Ugo Operamolla.
IN CAMPANIA DECIDE ANCORA LUI: CIRIACO
DE MITA – In quel di Campania, le aperture a sinistra vengono attribuite
all’influenza di un grande vecchio della Dc, il decano Ciriaco De Mita, in
politica da 60 anni, già Presidente del Consiglio, segretario della Dc ed
esponente di Ppi, Margherita, Pd, Udc. De Mita, 83 anni e leader indiscusso dei
centristi in Campania, sostiene da tempo la necessità di un avvicinamento al Pd
funzionale a costruire un’alleanza più sbilanciata al centro, rispetto al trio
Pd-Sel-Idv. Difficile, del resto, per Casini trovare argomenti da contrapporre.
Berlusconi è decotto, il suo Pdl è sempre più scisso tra forzisti e aennini, il
Terzo Polo è già sulla via del tramonto e la Lega affonda nei guai del caro
leader.
Insomma, a vent’anni dal suo disfacimento sotto i colpi di
Mani pulite, la Democrazia cristiana torna protagonista della storia politica
italiana. Temo proprio che Luigi Pintor aveva torto: noi italiani siamo
condannati a morire democristiani.
(Fonte: Il
fatto quotidiano)
Mi pare che l'articolo de Il Fatto colga nel segno. L'UDC vuole assolutamente restare al Governo, dopo che vi è tornata grazie a Monti. Farà di tutto per garantirsi nei prossimi anni il suo posto al sole...
RispondiEliminaè semptre stato un voltagabbana e opportunista Casini...nulla di nuovo, lui va dove tira il vento..anche con la Lega se capita...
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