L’ESEMPLARE SI ERA SEMPRE SPINTO AL MASSIMO FINO ALL’ITALIA
SETTENTRIONALE. MA COMPLICI UN DICEMBRE E UN GENNAIO MOLTO RIGIDI, E’ ARRIVATO
FINO AL CASERTANO
In un precedente post lo avevo definito “un
Paradiso immerso nell’Inferno”. Parlo del Lago Patria, di origine vulcanica
e composto di acqua salina, situato nell’omonima frazione che da esso prende il
nome, “Lago Patria” appunto, appartenente al Comune di Giugliano in Campania
(NA). Si estende sul litorale domitio, confinando con due località balneari
quali Licola e Varcaturo (costituisce di fatto con esse la circoscrizione di decentramento
del Comune di Giugliano in Campania denominata "Licola - Lago
Patria") e non distante da Castel Volturno. Una chicca della Natura
circondata però da degrado e abbandono. Da quasi due anni è crollata anche
parte della strada che lo circonda, rendendone difficile la percorrenza, nonché
addirittura pericolosa. Il che va ad aggiungersi alle tante altre criticità che
la circondano, come la mancanza di una pista ciclabile e pedonale, oltre
all’assenza di illuminazione notturna. Ma la Natura, si sa, riesce a
sorprenderci sempre e nonostante tutto. E così ha regalato una bella sorpresa
agli ornitologi che osservano il Lago.
IL CIGNO MINORE SIBERIANO - Dalla
tundra siberiana a Lago Patria, è il viaggio del Cigno minore che da circa un
mese soggiorna nel Casertano. «Una chicca – dice Maurizio Fraissinet,
ornitologo e presidente dell’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale
– perché è la prima volta che si segnala un esemplare così a sud. Finora, erano
stati avvistati solo in Italia settentrionale. Potrebbe essere giunto fino a
noi sulla scia dell’aria di provenienza polare che, nel periodo di Capodanno,
ha drasticamente abbassato le temperature anche Italia. Si è trovato bene tra
Lago Patria e l’oasi dei Variconi ed è rimasto lì. Tra un po’ ripartirà verso
il Grande Nord».
La comparsa inedita del Cigno minore è stato uno dei momenti
più emozionanti della decima campagna di monitoraggio degli uccelli acquatici
svernanti in Campania condotta dall’Asoim. «Trentasette persone, tra ornitologi
ed appassionati – riferisce Fraissinet - hanno visitato 43 località in tutte le
province della nostra regione. In alcuni casi si sono recati anche più volte
nella stessa località per approfondire aspetti che sembravano particolarmente
interessanti, o per fotografare specie rare segnalate o avvistate senza
l’apparecchiatura fotografica al seguito».
LE TANTE SPECIE PRESENTI IN CAMPANIA
– In Campania sono stati contati 22.756 animali di 48 specie diverse di uccelli
acquatici. Il giorno 18 gennaio si è organizzato anche un monitoraggio
contemporaneo di tutte le zone umide della provincia di Caserta.
Prosegue l’ornitologo.«Tra i dati raccolti quest’anno ci
sono alcuni aspetti positivi di una certa rilevanza. E’ stato toccato il record
di esemplari per un’anatra rara e minacciata: la Moretta tabaccata. Se ne sono
contati 44 esemplari, un numero davvero notevole per la Campania. Altri record
per il decennio di rilevamenti li hanno fatti registrare la Folaga, che
quest’anno ha toccato i 5592 esemplari, il Gabbiano comune con 4304 esemplari e
il Cormorano con 2621 esemplari. Per questa specie, in particolare sono stati
individuati anche 13 dormitori sparsi in tutte le province campane».
«Interessanti - continua il prof - anche i numeri delle
Sule, ben 48 quest’anno, e il dato del Falco di palude: per il terzo anno
consecutivo si registrano in Campania 14 esemplari. Un fatto negativo è
rappresentato, invece, dal basso numero di Pavoncelle osservate».Tra le rarità
emerse durante la campagna di monitoraggio, oltre al Cigno minore ed alla
Moretta grigia, l’Orco marino, la Spatola, il Gabbianello ed il Gabbiano corso.
(Fonte: Corriere
del Mezzogiorno)
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