IL CENTROSINSITRA FARA’ (FORSE) LE PRIMARIE, GIA’ RINVIATE
PIU’ VOLTE DA NOVEMBRE. IL CENTRODESTRA RIPROPONE IL PARAFULMINI CALDORO,
MENTRE IL M5S UNA CONCITTADINA DI LUIGI DI MAIO
Il prossimo maggio anche nella disastrata Campania si
terranno le elezioni regionali. La regione esce da un quinquennio targato
centrodestra, con
Stefano Caldoro - ex Nuovo Psi poi Forza Italia, figlio di noto politico
socialista - Governatore. Certo, ha ereditato la
gestione scellerata del decennio precedente firmata Antonio Bassolino (Ds e
Pd, già
Sindaco di Napoli per otto anni). E per rimettere i conti in sesto bisogna
scegliere due strade: o aumentare le tasse o tagliare i servizi. Lui ha scelto
la seconda, con settori delicati come Sanità e Trasporti pubblici ridotti al
minimo e prossimi al collasso. Non sono mancati poi svariati casi giudiziari
che hanno riguardato la sua Giunta e la maggioranza che lo sostiene in consiglio
regionale (perfino il Presidente di quest’ultimo, precedente e attuale). Mentre
l’opposizione si è limitata al consociativismo, ripagando così il centrodestra
per l’onorato servizio prestato quando al governo regionale c’erano loro. I
fondi europei sono stati ugualmente sprecati, in progetti inutili e ridicoli,
benché la disoccupazione sia alle stelle, con quella giovanile e femminile che
ormai viaggia verso il 60%. Insomma, un letale mix di
tagli ai cittadini e austerità. Ma disastri e colpe a parte, vediamo chi si
candida alla successione di Caldoro.
I 5 CANDIDATI DEL CENTROSINISTRA,
ALLE PRESE CON LA SOLITA BAGARRE PRIMARIE – Il centrosinistra prova a
riprendere le redini della Regione e vuole scegliere il proprio candidato
tramite Primarie. Uno strumento di grande partecipazione democratica, che però
la versione italiana dello storico partito americano, non ha ancora imparato a
fare. Tanto che ogni volta i candidati, in qualsiasi località esse vengano
disputati, si accusano reciprocamente di brogli. Qui ricordiamo ancora cosa
accadde in occasione delle elezioni comunali di Napoli, quando poi fu scelto il
nome “calato dall’alto” di Mario Morcone, poi sconfitto al primo turno. E il
sentore è che anche per le regionali finisca così. Ma chi sono i cinque
candidati che ambiscono alla poltrona di Governatore?
Partiamo dal favorito, Vincenzo De Luca, denominato O’
Sceriff per il modo poco democratico con cui governa la sua Salerno da
vent’anni. L’ha trasformata nella Valencia
italiana certo, ma anche per lui non mancano guai giudiziari e qualche attrito
col partito nazionale. E’ stato pure momentaneamente sospeso dalla carica di
Primo cittadino per
la questione del doppio incarico quando fu anche nominato Vice Ministro alle
infrastrutture dal precedente Governo Letta.
Poi c’è Andrea Cozzolino, braccio destro di Antonio
Bassolino, già Assessore all’Agricoltura durante il suo secondo mandato e
europarlamentare dal 2009 con un ottimo seguito elettorale. Insomma, non
proprio un politico di primo pelo. Inoltre, come De Luca, per la vicenda del
centro commerciale Crescent costruito sul lungomare di Salerno e per cui è
indagato, anche lui di ecomostri se ne intende. Infatti sua moglie è titolare
di un’azienda familiare che in Campania ne ha realizzato qualcuno. Si pensi a
quello costruito e mai terminato alla fine degli anni ’80 vicino alla
Tangenziale nel quartiere Arenella di Napoli, e a quello più vecchio costruito
negli anni ’50 ad Alimuri, frazione di Vico
Equense. Abbattuto qualche mese fa dopo varie diatribe. Cozzolino vinse
anche le primarie per Napoli nel 2011, ma
fu accusato di brogli e dovette rinunciare.
E poi c'è Marco Di Lello, socialista che ha aderito al Pd, già Assessore regionale due volte con Bassolino (però nel 2008 si dimise in polemica con lui) e oggi deputato. Con lui si passerebbe da un post-socialista all’altro.
E poi c'è Marco Di Lello, socialista che ha aderito al Pd, già Assessore regionale due volte con Bassolino (però nel 2008 si dimise in polemica con lui) e oggi deputato. Con lui si passerebbe da un post-socialista all’altro.
Si sono ritirati nelle ultime ore Gennaro Migliore e Nello di Nardo. Il primo relativamente giovane ma, per il proprio curriculum politico, già vecchio dentro. Faceva parte
di Rifondazione comunista fin dalla sua nascita nel 1993, poi seguì Vendola
nell’avventura di Sel nel 2009, facendo un’opposizione in Parlamento dura e
pura ai vari governi susseguitisi. Poi ha ceduto anch’egli alle lusinghe del
potere e ha aderito al Pd di Renzi, assieme ad altri dieci onorevoli. Quarantasette
anni e già una trasformazione liberale. Bertinotti
ci ha messo molto più tempo. Ma è notizia proprio di stamane che si è ritirato dalla disputa, a tre giorni dalle primarie, dopo aver incontrato Renzi. Lo ha convinto ancora una volta. Per lui, chissà, ci sono altri premi in arrivo.
Passiamo infine ai meno quotati.
Passiamo infine ai meno quotati.
Il secondo, Aniello, detto Nello, odontoiatra ed ex Senatore
dell’Italia dei valori. Partito ormai evaporato causa le
scelte scellerate negli ultimi anni del suo fondatore. In Campania poi non
è mai decollato, neanche ai tempi d’oro. Per lui speranze quasi nulle. Non a caso ha preferito astenersi.
CANDIDATURA DI NICOLAIS PER USCIRE
DALL’EMPASSE? – Le primarie del centrosinistra sono state rinviate già
più volte da novembre, mese nel quale dovevano svolgersi. E visto che le
polemiche e le accuse reciproche continuano, non si esclude che dal Nazareno
arrivi un nome calato dall’alto: quello di Luigi Nicolais. Già Ministro della
funzione pubblica nel Governo Prodi II e oggi Presidente del CNR. Sarebbe la
degna conclusione dell’ennesima figuraccia. Dovrebbero disputarsi domenica
primo marzo, ma il condizionale è più che d’obbligo.
IL CENTRODESTRA CONFERMA CALDORO
– Il centrodestra è nel caos più totale, con Forza Italia sgonfiatasi un po’
ovunque nei consensi, e Lega Nord e Ncd che non vogliono allearsi. Infatti si
protrarranno alleanze diversificate per ogni zona. In Campania, per uscire
dall’empasse, verrà dunque riproposto Stefano Caldoro. Che però tutti i
sondaggi danno per sconfitto. Del resto circola anche voce che Berlusconi non
darà il suo appoggio “fisico” al candidato, mentre non è ancora chiaro se Udc e
Nuovo centrodestra gli confermeranno la propria alleanza (partiti molto forti
nel beneventano e nell’avellinese). Inoltre, per Forza Italia sono venuti meno
due personaggi molto influenti come Nicola
Cosentino e Luigi
Cesaro, autentici catalizzatori di voti. Anche se pare che si candiderà il
figlio di quest’ultimo, Armando.
Insomma, pare che la conferma di Caldoro sia altamente
improbabile. E ciò non può farci che piacere.
VALERIA CIARAMBINO, CANDIDATA CINQUE
STELLE – Molte più speranze le ha il Movimento cinque stelle, proprio
per quanto detto fino ad oggi. Potrebbe contare sulla voglia di cambiamento dei
campani, sebbene gli ostacoli sulla strada del successo sono due: il
clientelismo che porta a votare i soliti personaggi e l’astensionismo.
Il movimento fondato da Beppe Grillo punterà comunque su
Valeria Ciarambino, dipendente di Equitalia (società non proprio amata per ovvi
motivi) scelta mediante primarie online. Caso, e forse non solo, vuole che la
Ciarambino sia proprio di Pomigliano D’Arco, terra d’origine di Luigi Di Maio,
Vicepresidente della Camera e insieme a Di Battista, personaggio
di spicco del partito.
Probabilmente avrà mosso le sue numerose truppe cammellate
virtuali in suo favore.
I MERIDIONALISTI DI MAGGIO – Non mancano
poi le liste civiche indipendenti, come "Maggio", che raccoglie
esponenti della sinistra extraparlamentare come quelli di Rifondazione
Comunista e comitati ambientalisti, fino all'esperienza dei meridionalisti
legati al progetto "M.O.", sponsorizzato dall'ex assessore della
giunta de Magistris, Marco Esposito. Un ennesimo progetto a sinistra, che
spera di avere successo come Tsipras
in Grecia.
IL POPOLO DELLA TERRA DEI FUOCHI - Stanchi di essere presi in giro dalla politica, anche il popolo della Terra dei fuochi scenderà direttamente in campo alle prossime amministrative (anche alle comunali) con una propria lista: Mai più la Terra dei fuochi. Ideatore del progetto è Angelo Ferrilo, che da anni si batte contro il fenomeno dei roghi tossici in quel di Napoli e Caserta, creando anche un portale molto seguito: La Terra dei fuochi, che raccoglie le varie segnalazioni dei cittadini.
IL POPOLO DELLA TERRA DEI FUOCHI - Stanchi di essere presi in giro dalla politica, anche il popolo della Terra dei fuochi scenderà direttamente in campo alle prossime amministrative (anche alle comunali) con una propria lista: Mai più la Terra dei fuochi. Ideatore del progetto è Angelo Ferrilo, che da anni si batte contro il fenomeno dei roghi tossici in quel di Napoli e Caserta, creando anche un portale molto seguito: La Terra dei fuochi, che raccoglie le varie segnalazioni dei cittadini.
Tra soliti politicanti, affaristi e progetti pittoreschi, mi sembra che il progetto più utile per i cittadini e interessante sia proprio quest'ultimo. Comunque, That’s all folks! dicevano i simpatici e buffi personaggi di Looney Tunes. Ma in Campania c’è poco da ridere. Che vinca il meno peggio.
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