PRIMA LE POLITICHE DI MARZO POI LE ULTIME AMMINISTRATIVE
HANNO CERTIFICATO LA CRISI DEL CARROCCIO. FORSE LA GENTE NON HA PERDONATO GLI
SCANDALI DI CASA BOSSI E L’ENNESIMA ALLEANZA COL CAVALIERE
Quasi un anno fa esprimevo il
mio scetticismo sul “ritorno al passato” della Lega Nord nel tentativo di
rifarsi una nuova verginità politica, ponendosi all’opposizione dell’allora
Governo Monti, ripescando le smanie secessioniste, le fobie razziste, con il
nuovo segretario Roberto Maroni non in grado di scaldare le platee quanto
faceva il leader storico carismatico Umberto Bossi. Ma a parte questi fattori, il
popolo leghista non ha ancora digerito gli scandali riguardanti “il trota” e il
cassiere Francesco Belsito, che hanno utilizzato le casse del partito come fossero un
Bancomat, nonché l’ennesima alleanza con Silvio Berlusconi alle politiche dopo
un anno di gelo (come noto, il Pdl aveva scelto di appoggiare il Governo
tecnico, mentre il Carroccio era passato all’opposizione). Dopo quasi vent’anni
passati a Roma, il popolo leghista ha notato un certo imborghesimento del
partito, meno radicato nel territorio e più presente in Tv e nei salotti. E
gliel’ha fatta pagare in due rate: alle politiche, dove la Lega Nord ha
superato di poco il 4%, e alle ultime amministrative, dove ha perso tutte le
roccaforti.