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mercoledì 30 ottobre 2013

LA CLASSIFICA DEI POLITICI PIU’ PAGATI DELLA REPUBBLICA ITALIANA

AL PRIMO POSTO C’E’ NAPOLITANO SEGUITO DA DIVERSI ESPONENTI DI CENTRO-DESTRA

Sessant’anni di politica, quasi tutta ai vertici: quarant’anni in Parlamento, poi è stato ministro, eurodeputato, senatore a vita e, da 8 anni, inquilino del Quirinale. E i frutti si vedono: 13,6 milioni di euro. Il Presidente della Repubblica è un Re Giorgio a tutti gli effetti. Il calcolo è approssimato per difetto ed è il risultato della moltiplicazione dell'attuale emolumento guadagnato da un deputato (228mila euro lordi l'anno) per gli anni di politica. Ma non conta tutte le indennità e i privilegi di cui ha beneficiato Napolitano al Viminale come nelle altre cariche di prestigio che ha ricoperto. Dunque la cifra lievita ancora di più, probabilmente tocca i 20 milioni. In questa classifica interna alla Casta è seguito da tutti esponenti di centro-destra, eccetto la Finocchiaro; altri jurassici della politica italiana.

mercoledì 12 giugno 2013

LA LEGA NORD NON CE L’HA PIU’ DURO

PRIMA LE POLITICHE DI MARZO POI LE ULTIME AMMINISTRATIVE HANNO CERTIFICATO LA CRISI DEL CARROCCIO. FORSE LA GENTE NON HA PERDONATO GLI SCANDALI DI CASA BOSSI E L’ENNESIMA ALLEANZA COL CAVALIERE

Quasi un anno fa esprimevo il mio scetticismo sul “ritorno al passato” della Lega Nord nel tentativo di rifarsi una nuova verginità politica, ponendosi all’opposizione dell’allora Governo Monti, ripescando le smanie secessioniste, le fobie razziste, con il nuovo segretario Roberto Maroni non in grado di scaldare le platee quanto faceva il leader storico carismatico Umberto Bossi. Ma a parte questi fattori, il popolo leghista non ha ancora digerito gli scandali riguardanti “il trota” e il cassiere Francesco Belsito, che hanno utilizzato le casse del partito come fossero un Bancomat, nonché l’ennesima alleanza con Silvio Berlusconi alle politiche dopo un anno di gelo (come noto, il Pdl aveva scelto di appoggiare il Governo tecnico, mentre il Carroccio era passato all’opposizione). Dopo quasi vent’anni passati a Roma, il popolo leghista ha notato un certo imborghesimento del partito, meno radicato nel territorio e più presente in Tv e nei salotti. E gliel’ha fatta pagare in due rate: alle politiche, dove la Lega Nord ha superato di poco il 4%, e alle ultime amministrative, dove ha perso tutte le roccaforti.

venerdì 7 dicembre 2012

CASO TABACCI A CASORIA, BOSSI AVEVA RAGIONE


Dopo le elezioni comunali del ’93, IL COMUNE A NORD DI NAPOLI CONTINUA ad essere un caso nazionale per la SUa vocazione socialista

Dopo aver appreso il grande successo dello Psi alle elezioni amministrative casoriane del 1993 – all’indomani dunque degli scandali giudiziari che riguardarono il partito socialista, che subì un crollo elettorale in tutta Italia, tranne da noi - il leader della Lega Umberto Bossi affermò che Casoria meritava di essere cancellata dalla cartina geografica dell’Italia, proprio per la clamorosità del risultato elettorale generoso con un partito da tutti ritenuto sinonimo di ruberia. Sono passati più di diciannove anni e lo Psi a livello nazionale non si è più ripreso, con tanti ex socialisti rifugiatisi in Forza Italia (ora Pdl); eppure Casoria resta ancora fedelmente socialista. Ne è la riprova l’incredibile risultato conseguito al primo turno delle primarie di centro-sinistra dall’Onorevole Bruno Tabacci, Assessore e Presidente del consiglio comunale di Milano, che come noto sul nostro territorio ha ottenuto il 62% dei voti, a fronte di uno scarso 1% a livello nazionale.

martedì 22 maggio 2012

LE AMMINISTRATIVE HANNO SPAZZATO VIA TUTTO IL CENTRO-DESTRA


QUANTI CI HANNO GOVERNATO 8 DEGLI ULTIMI 11 ANNI HANNO SUBITO UNA SONORA SCONFITTA ELETTORALE

Le ultime amministrative conclusesi con i ballottaggi di domenica e lunedì scorsi, hanno fatto registrare, oltre all’incredibile exploit di Grillo, anche la sonora bocciatura di tutti i leader del centro-destra; ovvero quanti ci hanno governato 8 degli ultimi 11 anni: Berlusconi, Bossi, Casini e Fini. Con il proprio voto gli italiani li hanno severamente puniti, costringendoli a rivedere i propri progetti politici oltre che obbligandoli a ravvedersi.

venerdì 6 aprile 2012

I CASI DI LUSI E BELSITO RIPORTANO IN AUGE LA VERGOGNOSA QUESTIONE DEI SOLDI PUBBLICI AI PARTITI


I BROGLI DEI TESORIERI DI MARGHERITA E LEGA, CHE AVREBBERO USATO PER ALTRI FINI I RIMBORSI ELETTORALI, RIMETTONO SOTTO I RIFLETTORI I LAUTI FINANZIAMENTI PUBBLICI CUI GODONO I PARTITI. PERALTRO GIA’ ABROGATI INUTILMENTE DAGLI ITALIANI NEL ‘93

Prima Lusi, poi Belsito. Prima centro-sinistra (ex Margherita) poi centro-destra (Lega Nord). Stessa storia di tesorieri di partiti dall’atteggiamento poco pulito e peculativo. E stessa presa di distanza dei loro leader, i quali si dichiarano inconsapevoli di quanto stesse avvenendo; Bossi si è perfino dimesso dalla carica di Segretario. Due storie che riconducono a quel vergognoso meccanismo del finanziamento pubblico ai partiti. Ma andiamo con ordine. Ripercorriamo prima la vicenda dei due tesorieri e poi affrontiamo quest’ultimo.

venerdì 9 marzo 2012

PARLAMENTARI ITALIANI, SPETTATORI STRAPAGATI


TRA POPULISTI, YESMAN E SOSTENITORI A CONVENIENZA, SI GODONO IL GOVERNO MONTI

Mentre il Governo Monti cerca, non senza qualche uscita infelice, di raddrizzare la barca Italia, i nostri cari parlamentari italiani, manco eletti da noi bensì scelti dalle rispettive nomenclature di partito, si godono il proprio lauto e immeritato stipendio limitandosi a votare o non votare i provvedimenti da esso presentati. Bisogna comunque aggiungere che non si limitano solo a questa vacanza, ma ci regalano anche le solite perle mediatiche, a seconda dei casi: da oppositori populisti e speculatori, criticando il Governo Monti per recuperare voti o prenderne di nuovi; da yesman dicendo sempre sì ai Professori dall’alto della propria presunta responsabilità; o infine, dicendo Sì “a convenienza”, fin quando i cervelloni della Bocconi non toccheranno i propri interessi. Vediamo i partiti che fanno parte di queste tre categorie.

martedì 17 gennaio 2012

PANNELLA E BOSSI, DUE LEADER IN DEBITO COL CAVALIERE


I DUE SONO LEGATI A BERLUSCONI DA ANNI, PER UNA SORTA DI ETERNA RICONOSCENZA. L’EX PREMIER IN FONDO LI HA SALVATI

La ciambella di salvataggio lanciata nei giorni scorsi al deputato del Pdl Nicola Cosentino, in odor di arresto, da parte di Lega e Radicali, conferma il fatto che i rispettivi leader di questi due partiti, Bossi e Pannella, non sanno e forse non possono dire di no a Berlusconi. Più di una volta, specie negli ultimi mesi, le due formazioni politiche sono corse in aiuto al Cavaliere. Suscitando non poche polemiche, visto che il Carroccio si professa paladino della legalità e dell’onestà nordica e il secondo è entrato alla Camera solo grazie ai cinque posti riservatigli dal Pd.
Ma cosa mette così tanto in difficoltà i due vecchi volponi della politica italiana, Marco e Umberto, nel dire no a Berlusconi? Forse il fatto che quest’ultimo, in passato, li ha salvati da un fallimento certo.