Visualizzazione post con etichetta lega. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lega. Mostra tutti i post

lunedì 29 settembre 2014

EUROPARLAMENTARI ITALIANI TRA I PIU’ ASSENTEISTI, ALCUNI HANNO VOTATO SOLO 13 VOLTE SU 82

DA DESTRA A SINISTRA, COMPRESO IL M5Sm SONO POCHI GLI EURODEPUTATI CHE HANNO PARTECIPATO A TUTTE LE SEDUTE

Nel famigerato discorso contro il socialista Schulz pronunciato a Strasburgo nel 2003, l’allora Premier Silvio Berlusconi chiamò anche gli eurodeputati «turisti della democrazia». Un’etichettatura in fondo tutt’altro che sbagliata, se si considera il numero di presenze che gli europarlamentari hanno fatto registrare nelle prime due sessioni dell’Europarlamento, nelle quali si sono svolte 82 votazioni. Tutti i partiti hanno le proprie pecore nere e sono pochi coloro che non si sono mai assentati. Vediamo i numeri della vergogna.

mercoledì 12 giugno 2013

LA LEGA NORD NON CE L’HA PIU’ DURO

PRIMA LE POLITICHE DI MARZO POI LE ULTIME AMMINISTRATIVE HANNO CERTIFICATO LA CRISI DEL CARROCCIO. FORSE LA GENTE NON HA PERDONATO GLI SCANDALI DI CASA BOSSI E L’ENNESIMA ALLEANZA COL CAVALIERE

Quasi un anno fa esprimevo il mio scetticismo sul “ritorno al passato” della Lega Nord nel tentativo di rifarsi una nuova verginità politica, ponendosi all’opposizione dell’allora Governo Monti, ripescando le smanie secessioniste, le fobie razziste, con il nuovo segretario Roberto Maroni non in grado di scaldare le platee quanto faceva il leader storico carismatico Umberto Bossi. Ma a parte questi fattori, il popolo leghista non ha ancora digerito gli scandali riguardanti “il trota” e il cassiere Francesco Belsito, che hanno utilizzato le casse del partito come fossero un Bancomat, nonché l’ennesima alleanza con Silvio Berlusconi alle politiche dopo un anno di gelo (come noto, il Pdl aveva scelto di appoggiare il Governo tecnico, mentre il Carroccio era passato all’opposizione). Dopo quasi vent’anni passati a Roma, il popolo leghista ha notato un certo imborghesimento del partito, meno radicato nel territorio e più presente in Tv e nei salotti. E gliel’ha fatta pagare in due rate: alle politiche, dove la Lega Nord ha superato di poco il 4%, e alle ultime amministrative, dove ha perso tutte le roccaforti.

lunedì 7 gennaio 2013

LA LEGA A ROMA E’ DIVENTATA LADRONA


L’EX SEGRETARIA DI UN SENATORE HA RIVELATO UN UTILIZZO IMPROPRIO DEI SOLDI CHE IL CARROCCIO HA RICEVUTO AL SENATO NELLA LEGISLATURA ORMAI AL TERMINE. BEN 15 MILIONI DI EURO

La Lega è nata vent’anni fa spinta dal vento dell’indignazione che Mani pulite aveva scatenato nei cittadini. Tanti al Nord si sentivano rappresentati da un partito che voleva rompere con “Roma ladrona”, con uno Stato spendaccione che gettava in fumo i soldi dello stakanovista e meticoloso Settentrione. La Lega Nord è arrivata all’apice nel 2009, ottenendo alle elezioni europee una media voto nazionale pari all’11%, toccando il 30% in alcune zone e ottenendo lusinghieri risultati anche nelle regioni del centro.
Poi lo scandalo Bossi jr. prima e quello Belsito poi, hanno fatto sentire il suo elettorato deluso e tradito, al punto che oggi è ritornata alla forza elettorale di dieci anni fa. Secondo i sondaggi intorno al 5-6%. E dove arriverà ora alla luce di una nuova inchiesta che la riguarda? Un nuovo possibile scandalo fatto di sperpero di denaro pubblico?

venerdì 13 luglio 2012

LA LEGA TORNA ALLE ORIGINI, MA QUANTO DURERA'?

I DISCORSI DI MARONI APPAIONO FORZATI E RIPETITIVI, QUASI IMBARAZZATI. E INTANTO IL CAVALIERE PARLA DI UN’ENNESIMA RICANDIDATURA

La Lega Nord torna alle origini, nel tentativo di rifarsi una nuova verginità dopo lo scandalo della Bossi family, la quale aveva trasformato le casse del partito in un Bancomat personale. Il Carroccio parla nuovamente di Roma ladrona, Padania, pericolo extracomunitari e quant’altro; riflettendo anche su una possibile mancata candidatura alle prossime elezioni politiche, dedicandosi esclusivamente alle attività locali.

venerdì 22 giugno 2012

LA DESTRA CHE VERRA’, TRA GRILLISMO E JERRY SCOTTI


DOPO LE DIMISSIONI PRIMA E LA MAZZATA ALLE AMMINISTRATIVE POI, BERLUSCONI STUDIA COME RILANCIARE IL SUO PROGETTO POLITICO. MA PUZZA DI RITORNO ALLE ORIGINI

A oltre 18 anni dalla sua discesa in campo, Silvio Berlusconi ha perso attrattiva. Il suo sorriso, stanco e rifatto, non basta più per persuadere gli elettori. Rispetto al ’94 è cambiato il mass-media dominatore: la Tv ha lasciato il posto a Internet. Giovanissimi, giovani e meno giovani si informano sempre più navigando (incappando purtroppo sovente in bufale e false notizie) e sono attratti dai politici che al meglio utilizzano la rete. Non a caso a far presa sono soprattutto Grillo e Vendola. Il Cavaliere deve dunque adeguarsi; eppure, stando ai suoi primi passi, pare stia rimettendo in piedi un progetto molto simile a Forza Italia: un partito composto da personaggi del Mondo dello spettacolo e pensatori a lui vicini, nonché poggiante sul populismo. Non a caso Berlusconi sta incolpando, per il vistoso calo dei consensi al suo partito, l’appoggio al Governo Monti; dunque si sta ponendo in chiave anti-europeista e anti-governativa. Una strategia che sta già ripagando Idv e Sel e sta facendo alzare la china alla Lega travolta dallo scandalo in casa Bossi.

martedì 22 maggio 2012

LE AMMINISTRATIVE HANNO SPAZZATO VIA TUTTO IL CENTRO-DESTRA


QUANTI CI HANNO GOVERNATO 8 DEGLI ULTIMI 11 ANNI HANNO SUBITO UNA SONORA SCONFITTA ELETTORALE

Le ultime amministrative conclusesi con i ballottaggi di domenica e lunedì scorsi, hanno fatto registrare, oltre all’incredibile exploit di Grillo, anche la sonora bocciatura di tutti i leader del centro-destra; ovvero quanti ci hanno governato 8 degli ultimi 11 anni: Berlusconi, Bossi, Casini e Fini. Con il proprio voto gli italiani li hanno severamente puniti, costringendoli a rivedere i propri progetti politici oltre che obbligandoli a ravvedersi.

venerdì 6 aprile 2012

I CASI DI LUSI E BELSITO RIPORTANO IN AUGE LA VERGOGNOSA QUESTIONE DEI SOLDI PUBBLICI AI PARTITI


I BROGLI DEI TESORIERI DI MARGHERITA E LEGA, CHE AVREBBERO USATO PER ALTRI FINI I RIMBORSI ELETTORALI, RIMETTONO SOTTO I RIFLETTORI I LAUTI FINANZIAMENTI PUBBLICI CUI GODONO I PARTITI. PERALTRO GIA’ ABROGATI INUTILMENTE DAGLI ITALIANI NEL ‘93

Prima Lusi, poi Belsito. Prima centro-sinistra (ex Margherita) poi centro-destra (Lega Nord). Stessa storia di tesorieri di partiti dall’atteggiamento poco pulito e peculativo. E stessa presa di distanza dei loro leader, i quali si dichiarano inconsapevoli di quanto stesse avvenendo; Bossi si è perfino dimesso dalla carica di Segretario. Due storie che riconducono a quel vergognoso meccanismo del finanziamento pubblico ai partiti. Ma andiamo con ordine. Ripercorriamo prima la vicenda dei due tesorieri e poi affrontiamo quest’ultimo.

venerdì 9 marzo 2012

PARLAMENTARI ITALIANI, SPETTATORI STRAPAGATI


TRA POPULISTI, YESMAN E SOSTENITORI A CONVENIENZA, SI GODONO IL GOVERNO MONTI

Mentre il Governo Monti cerca, non senza qualche uscita infelice, di raddrizzare la barca Italia, i nostri cari parlamentari italiani, manco eletti da noi bensì scelti dalle rispettive nomenclature di partito, si godono il proprio lauto e immeritato stipendio limitandosi a votare o non votare i provvedimenti da esso presentati. Bisogna comunque aggiungere che non si limitano solo a questa vacanza, ma ci regalano anche le solite perle mediatiche, a seconda dei casi: da oppositori populisti e speculatori, criticando il Governo Monti per recuperare voti o prenderne di nuovi; da yesman dicendo sempre sì ai Professori dall’alto della propria presunta responsabilità; o infine, dicendo Sì “a convenienza”, fin quando i cervelloni della Bocconi non toccheranno i propri interessi. Vediamo i partiti che fanno parte di queste tre categorie.

martedì 17 gennaio 2012

PANNELLA E BOSSI, DUE LEADER IN DEBITO COL CAVALIERE


I DUE SONO LEGATI A BERLUSCONI DA ANNI, PER UNA SORTA DI ETERNA RICONOSCENZA. L’EX PREMIER IN FONDO LI HA SALVATI

La ciambella di salvataggio lanciata nei giorni scorsi al deputato del Pdl Nicola Cosentino, in odor di arresto, da parte di Lega e Radicali, conferma il fatto che i rispettivi leader di questi due partiti, Bossi e Pannella, non sanno e forse non possono dire di no a Berlusconi. Più di una volta, specie negli ultimi mesi, le due formazioni politiche sono corse in aiuto al Cavaliere. Suscitando non poche polemiche, visto che il Carroccio si professa paladino della legalità e dell’onestà nordica e il secondo è entrato alla Camera solo grazie ai cinque posti riservatigli dal Pd.
Ma cosa mette così tanto in difficoltà i due vecchi volponi della politica italiana, Marco e Umberto, nel dire no a Berlusconi? Forse il fatto che quest’ultimo, in passato, li ha salvati da un fallimento certo.