giovedì 12 giugno 2014

IL CENTRODESTRA NON ESISTE PIU’, SPAZZATO VIA DALLE AMMINISTRATIVE

HA VINTO SOLO IN 41 COMUNI, POCO PIU’ DEL 10% DEGLI ENTI IN PALIO

Dal risultato delle europee e delle amministrative si evince che il centrodestra italiano non esiste più. Certo, ci sono singole realtà che cercano di sopravvivere: Forza Italia che punta ancora, nonostante tutto, su Silvio Berlusconi; il Nuovo centrodestra, che si propone come la novità ma nei fatti sta accogliendo tutti i transfughi del primo; la Lega Nord, che archiviato il Senatur Bossi sta vivendo una nuova stagione con Matteo Salvini; Fratelli d’Italia, che ha ripristinato il vecchio simbolo di AN ma non scalda i cuori dell’elettorato destrorso; l’Udc ormai viaggia su cifre da prefisso telefonico. Messi insieme supererebbero il 40%, ma una convivenza sarebbe assai problematica e paradossale. Peraltro, l’elettorato ha già bocciato pesantemente questa ipotesi alle ultime amministrative.

LA DEBACLE - Su un totale di 238 comuni con più di 15mila abitanti chiamati a rinnovare la propria amministrazione (escludendo la Sicilia), mentre il centrosinistra ne conquista 164 (il 68% circa), il centrodestra “solo” 41 (il 16%). Per il resto 22 sono appannaggio di liste civiche, 4 vanno a liste civiche di sinistra, 3 a formazioni centriste, 2 al Movimento 5 Stelle e uno a testa per Lega Nord e Fratelli d’Italia. Considerando la situazione pregressa, il successo del centrosinistra e del Partito Democratico è evidente: i comuni amministrati sono 48 in più rispetto alla scorsa consiliatura (erano 112), con 19 capoluoghi (erano 16, anche se bruciano molto le sconfitte di Livorno, Padova, Potenza e Perugia).

PERSE BEN 45 ROCCAFORTI E TUTTA LA SICILIA - Il centrodestra invece perde 45 roccaforti, con sconfitte brucianti soprattutto a Bergamo (dove Giorgio Gori sconfigge il Sindaco uscente) e Pavia, dove a sorpresa cade Alessandro Cattaneo, uno dei volti nuovi di Forza Italia ed in rampa di lancio per un ruolo di spicco a livello nazionale. Il Movimento 5 Stelle invece si consola della batosta alle Europee con le tre vittorie di Livorno (risultato clamoroso, in una roccaforte della sinistra), Civitavecchia e Bagheria.
Emblema del disastro è anche la Sicilia: a Caltanissetta il nuovo sindaco è Giovanni Ruvolo del centrosinistra che ha ottenuto il 64,31% delle preferenze totali. A Mazara del Vallo (Trapani) è stato eletto sindaco Nicolò Cristaldi, candidato sostenuto da tre liste civiche che ha raccolto il 58,91% delle preferenze. Ad Acireale, in provincia di Catania, il centrista Roberto Barbagallo è il nuovo primo cittadino dopo aver raccolto il 63,53% dei voti. Il nuovo sindaco di San Cataldo (Caltanissetta) è Giampiero Modaffari, sostenuto da due liste civiche, che ha ottenuto il 63,81% dei voti.
A Pachino (Siracusa) è stato eletto Roberto Bruno con il 75,03%, mentre a Termini Imerese (Palermo) ha vinto Salvatore Burrafato con il 53,76% delle preferenze totali.
A Bagheria (Pa) vince Patrizio Cinque, il candidato del Movimento 5 Stelle che ha ottenuto il 69,77% dei voti totali. A Monreale (Pa), invece, il nuovo sindaco è il democratico Pietro Capizzi che ha raccolto il 55,88% delle preferenze.
Sommando anche questi risultati siciliani, la conta per il centrodestra diventa ancora più disastrosa, riducendo quel già misero 16% citato all’inizio a quasi un solo Comune su 10 conquistato.

Una profonda riflessione nel centrodestra si pone dunque come necessaria. La figura di Berlusconi, un tempo collante tra istanze politiche diverse, oggi è solo divisoria. Servono figure nuove ed energie nuove. Quelle che il centrosinistra ha trovato in Matteo Renzi.


2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  2. Spazzato via da un enormità di cavolate, in primis quelle ad personam.....poi via via quelle di tutti gli altri, basta pensare che emilio voleva lanciare un suo movimento politico.

    RispondiElimina