IL REGNO DELLE DUE SICILIE ERA ALL’AVANGUARDIA IN MOLTI
CAMPI. IL SUD REGREDI’ NOTEVOLMENTE DOPO L’UNIFICAZIONE
L’Italia pre-unitaria era un insieme di stati e regni, e
l’Italia post-unitaria doveva mantenere questo spirito. Un po’ come ipotizzava
Carlo Cattaneo: un’Italia federale, con ogni territorio che avrebbe mantenuto
una certa autonomia politica e finanziaria. Ma i maneggioni che hanno voluto
l’Unità per un proprio tornaconto finanziario prima che politico, hanno
preferito che la nostra Repubblica diventasse romano-centrica; e che al Nord
giungessero le ricchezze del sud all’indomani della vittoria dei Savoia nel
Meridione grazie a quei Mille guidati da Garibaldi. Poi scartato perché non
serviva più e perché forse era diventato scomodo. Il sud è stato sempre
trattato secondo convenienza del centro-nord. Lasciato territorio povero,
agricolo e analfabeta fino alla seconda guerra mondiale - vanificando così i
pur pochi progressi e i vanti dell’epoca borbonica – dal dopoguerra sono
piovuti soldi in modo indiscriminato, facendo arricchire pochi amministratori
locali al potere e lasciando molte opere incomplete o mai avviate. Il tutto
appannaggio anche delle criminalità organizzate. Tutto questo è ben raccontato
nel libro del giornalista Pino Aprile, Terroni,
che fa venire alla luce molte cose che nei libri di storia non vengono dette: Vittorio
Emanuele volle quella guerra perché il suo Regno era in deficit e così,
defraudando le ricchezze del Regno delle due Sicilie, si sarebbe salvato dal
collasso. Si verrà a conoscenza di stupri per opera dei settentrionali alle
nostre donne; uccisioni di poveri contadini inermi o fanciulli indifesi; si
verrà a conoscenza delle case distrutte, delle deportazioni, delle leggi
speciali, delle pene di morte facili, dello shock che alcuni stessi militari
settentrionali hanno provato per aver visto ingiustizie coi propri occhi.
Eppure il Regno delle due Sicilie era all’avanguardia in
diversi campi: scientifico, tecnico, dei trasporti, medico, del welfare. Di
seguito una lunga lista dei primati del Meridione prima che la violenta unità
d’Italia si realizzasse.