DOPO IL SÌ AL TAGLIO DI 2,3 MILIARDI ALLA SANITÀ ORA È IL
MOMENTO DELLA RIORGANIZZAZIONE NEGLI OSPEDALI E NEGLI AMBULATORI
Servizio sanitario pubblico sempre più ridotto all'osso.
Sono anni che si taglia, per cercare di far quadrare i conti e ovviare ai tanti
sprechi (e ruberie) del passato. Soprattutto a quelli degli anni '70-'80,
quando si concedevano molti farmaci gratuitamente, si assumeva personale più
per voto di scambio che per necessità, i fondi stanziati per nuovi macchinari
si perdevano in tasche occulte o, se essi venivano acquistati, rimanevano in
deposito per anni. Per non parlare poi delle tante lauree in medicina comprate.
Dagli anni '90, con la sempre maggiore stretta Europea sui soldi pubblici
spesi, si è passati a una situazione opposta. Il tutto, sempre a danno dei
pazienti, costretti in entrambe le epoche a stare sulle barelle per giorni, anche
se negli ultimi anni la situazione si è molto aggravata. Con attese spasmodiche
per avere una visita e il ricorso alla sanità privata per fare prima. Col
risultato che, come prevedevo già anni fa, ci stiamo avvicinando sempre più alla
Sanità americana, dove solo se hai soldi ti curi. Col nuovo taglio previsto dal
Governo Renzi poi, di 2,3 miliardi di euro, la situazione peggiorerà
ulteriormente. Tanto per i pazienti, quanto per medici e infermieri.