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giovedì 9 aprile 2015

Fiat rilanciata e Ferrari di nuovo vincente. Chiedo scusa a Sergio Marchionne…

HA TRASFORMATO LA FIAT E RESA COMPETITIVA LA FERRARI

Raramente sono costretto a ricredermi su una persona. Tanto su quelle conosciute nella vita quotidiana, quanto, e soprattutto, su personaggi pubblici. Ma ogni tanto accade e sono sempre pronto ad ammettere il mio errore nelle valutazioni iniziali. Come è successo nel caso di Sergio Marchionne, Amministratore delegato della Fiat (oggi Fca) dal 2004 e Presidente dall’ottobre scorso della Ferrari, dopo le dimissioni di Montezemolo. Anch’io appartenevo alla vulgata di quanti gli davano addosso quale nemico dei diritti dei lavoratori e smantellatore dell’italianità dell’azienda. Ma ora mi ci sottraggo volentieri.

martedì 10 febbraio 2015

LA PANDA SALVA ANCORA UNA VOLTA LA FIAT: STORIA DI UNA PICCOLA UTILITARIA DI SUCCESSO

ANNULLATA LA CASSA INTEGRAZIONE NELLO STABILIMENTO DI POMIGLIANO D’ARCO PER IL BOOM DI RICHIESTE

Ha 35 anni di vita e tre generazioni alle spalle. Eppure, continua a fare la fortuna della Fiat, al punto che, per il boom di richieste, nello stabilimento storico di Pomigliano d’Arco è stata annullata la cassa integrazione prevista. E si lavorerà perfino il sabato. Parlo della Fiat Panda, uscita per la prima volta nel 1980 da un’intuizione del designer Giorgetto Giugiaro (autore anche di altre auto di successo per diverse case automobilistiche), amatissima dall’Avvocato Gianni Agnelli e oggi utilizzata per gli spostamenti privati del neoeletto Presidente della Repubblica Mattarella. Ne susseguirono altre due versioni, l’ultima nel 2012. E le prime due hanno venduto sei milioni di modelli. E pensare che rischiava di non vedere mai la luce, a causa dei duri scontri tra l’azienda e i sindacati (all’epoca molto più accesi di oggi), al punto che alcuni prototipi furono dati alle fiamme. Ripercorriamone la storia.

giovedì 11 settembre 2014

MONTEZEMOLO SI CONSOLERA’ CON 27 MILIONI DI LIQUIDAZIONE E LA PRESIDENZA DI ALITALIA

LE CIFRE BALLAVANO MOLTO, POI LA NOTA DELLA FERRARI. PIU’ VOCI LO DANNO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA CORDATA DELLA COMPAGNIA DI BANDIERA. INTANTO DEVE ANCHE RISOLVERE I GUAI CON NTV

Dopo 41 anni (non continui) di onorato servizio, prima al fianco del grande Enzo Ferrari, poi come Amministratore delegato e infine come Presidente (gli ultimi 23, dal 1991), Luca Cordero di Montezemolo ha lasciato la Presidenza della Ferrari. Una decisione che forse andava presa un po’ prima, visto che il Cavallino rampante non vince più dal 2008 (anno in cui vinse il Titolo Costruttori) e ha collezionato una serie di figuracce. In concomitanza, non casuale, con l’addio del duo Michael Schumacher-Jean Todt. Due grandi personaggi voluti proprio da lui. La brutta sconfitta della “rossa” proprio a Monza ha dato il colpo di grazia a una situazione già barcollante da tempo, con l’Ad di Fiat, Sergio Marchionne, che già da tempo tirava frecciatine in tal senso. Montezemolo se ne andrà ufficialmente a ottobre, il 13, quando saranno festeggiati i 60 anni della Ferrari in America e sarà anche presentata la nuova Spider Ferrari. Sotto la sua Presidenza, la Ferrari ha vinto sei campionati piloti e sette campionati costruttori. A consolarlo una lauta liquidazione e una probabile poltrona da Presidente nella neonata Alitalia Etihad. Ma deve anche affrontare i problemi di Ntv.

giovedì 8 maggio 2014

LA BORSA BOCCIA I SOGNI DI GLORIA DI MARCHIONNE PER ALFA E CHRYSLER

IL GIORNO DOPO LA PRESENTAZIONE DEL PIANO FINO AL 2018, IL TITOLO FIAT E’ CROLLATO DI OLTRE L’11%. SCETTICISMO ANCHE DI LANDINI

Aveva chiuso con una citazione di Tolstoj sui sogni la sua presentazione del piano quadriennale per il rilancio dell’Alfa Romeo e per il marchio americano Chrysler. Ma le Borse non gli hanno creduto minimamente, sarà anche per i bilanci poco incoraggianti dell’azienda. E così Sergio Marchionne incassa subito una bocciatura, a cui vanno aggiunte quelle di Cgil e Fiom. Insomma, i fuochi d’artificio di Marchionne non hanno impressionato gli attori che sperava.

martedì 18 febbraio 2014

LA BATTAGLIA A COLPI DI INSULTI TRA ELKANN E DELLA VALLE PER ACCAPARRARSI IL CORRIERE DELLA SERA

La Fiat ormai è azionista di maggioranza del gruppo e questo non va giù a AL PROPRIETARIO DI Tod's. IL CDA DEL GIORNALE E’ SPACCATO

Il Corriere della sera è da sempre considerato il giornale “dei padroni”, conservatore e filo-governativo. Non a caso le grandi famiglie imprenditoriali italiane hanno sempre cercato di metterci su le proprie grinfie, sebbene anche la situazione finanziaria del gruppo editoriale RCS non se la passi bene. Non a caso di recente è stata avviata una ristrutturazione dei vari rami aziendali, mettendo in discussione perfino la storia sede del giornale in Via Solferino. Nello stesso Consiglio di amministrazione è in atto una guerra interna, palesata dall’astio tra il Presidente della FIAT, John Elkann, e il proprietario di Tod’s Diego Della Valle, i quali nelle ultime settimane se le stanno dicendo di tutti i colori.

mercoledì 8 gennaio 2014

L’AMERICAN DREAM DI SERGIO MARCHIONNE SI REALIZZA, MA AFFOSSA L’ALFA ROMEO

A DIRLO IL QUOTIDIANO TEDESCO SPIEGEL, SECONDO IL QUALE IL GRUPPO TORINESE ORMAI DA TEMPO NON INVESTE NEL MARCHIO, E LO FARA’ ANCORA DI MENO AVENDO ACQUISITO CHRYSLER. E A RILEVARLO SARA’ LA Volkswagen

E alla fine Sergio Marchionne ce l’ha fatta, realizzando il suo sogno americano di vedere la Fiat rilevare Chrysler. Una strategia che ha incassato l’applauso delle Borse, con il titolo del marchio torinese che ha fatto registrare un balzello del 16%, ma preoccupa la Fiom, sempre in attesa di garanzie per le fabbriche italiane. In realtà neanche in Germania applaudono a questa scelta. Soprattutto, fanno notare i tedeschi dello Speigel, Marchionne si è rivelato scarso proprio nel settore al momento più importante in Europa: quello delle sportive, nel quale l'Alfa Romeo è il marchio più rappresentativo per il Lingotto, ma che è anche mancante di progettualità almeno da qualche anno. Per rilanciarsi servirebbero investimenti imponenti. Ma su questo fronte Sergio l'amerikano (o il canadese, di passaporto) non ci vuol sentire. E quindi i tedeschi prevedono: alla fine l'Alfa Romeo la darai a noi, fronte Volkswagen.

giovedì 24 gennaio 2013

DIECI ANNI SENZA GIANNI AGNELLI, L’AVVOCATO CHE FECE GRANDE LA FIAT


AFFRONTO’ CON INTELLIGENZA E LUNGIMIRANZA TUTTE LE SFIDE SOCIALI ED ECONOMICHE DAL DOPOGUERRA AGLI ANNI ‘90

Il 24 gennaio 2003 si spense nella sua casa storica di Torino l’Avvocato Gianni Agnelli, principale azionista ed amministratore al vertice della FIAT, che ebbe in eredità dal nonno Giovanni data la prematura scomparsa del padre. Il suo stile e la sua intelligenza fecero grande la storica azienda automobilistica torinese, ma anche la Juventus.

lunedì 29 ottobre 2012

LA FIAT FUGGE ANCHE IN CINA


A RIVELARLO  il ceo di Fiat e Chrysler per l'Asia, Mike Manley

Che la Fiat formato Marchionne stia gradualmente riducendo gli investimenti in Italia, puntando ai Paesi “emergenti” (leggi “sfruttabili”) dell’Est Europa, nonché concentrando i propri sforzi per risollevare l’americana Chrysler, è ormai cosa palese e nota. Ma che stia puntando anche alla Cina è un fatto nuovo.

mercoledì 4 luglio 2012

ADDIO A PININFARINA, QUEL MADE IN ITALY CREATIVO IN VIA DI ESTINZIONE


INGEGNERE MECCANICO, HA IDEATO AUTO DI SUCCESSO SPECIE NEGLI ANNI ’60. SCOMPARE A 86 ANNI

Ieri ci ha lasciati il Cavaliere del Lavoro Sergio Pininfarina, figlio dello storico carrozziere Gian Battista «Pinin». Ingegnere meccanico, ha ideato specie negli anni ’60 molti modelli di grande valore, con la Pegeout prima e l’Alfa romeo poi. E’ stato nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 23 settembre 2005. È stato anche presidente della Confindustria dal 1988 al 1992 e deputato al Parlamento europeo dal 1979 al 1988.

martedì 27 marzo 2012

GIORGIO SQUINZI ELETTO PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA PER POCHI VOTI, MA HA L’APPOGGIO DEI PIU’ IMPORTANTI IMPRENDITORI ITALIANI


HA SCONFITTO ALBERTO BOMBASSEI CON 11 VOTI IN PIU’, CONTANDO SULL’APPOGGIO DI MOLTE PERSONALITA’ DI SPICCO

Giorgio Squinzi è il nuovo Presidente di Confindustria, eletto in una fase non facile per l’economia italiana, tanto per la recessione economica che sta mettendo da anni un cappio alla gola agli imprenditori nostrani, quanto per le riforme che i Professori stanno mettendo in piedi. Ha battuto per soli 11 voti Alberto Bombassei, patron di Brembo, contando sull’appoggio di tutte le personalità di spicco dell’imprenditoria italiana: Fedele Confalonieri per il gruppo Mediaset, Emma Marcegaglia presidente uscente, Ivano Lo Bello, Paolo Scaroni (Eni, Enel), Del Vecchio (numero uno di Luxottica), Montezemolo e Della Valle (suoi soci nel Nuovo Trasporti Viaggiatori), Riccardo Illy e Sergio Marchionne.